Last day da disoccupato/ferie forzate,
devo sfruttarlo. Assolutamente. Non trovando nessuno che venga con
me, devo ripiegare su un bel trekking, altrimenti ci poteva stare un
vajo dei colori.
Resto sulla zona carega, perché
l'Appennino me lo sono già girato abbastanza, l'ultima volta sono
rimasto traumatizzato dal vento, e andare più lontano la mia auto
non me lo permette (quella spugna).
Beh decido di restare sulla bacinella
(perché “Carega” non sta per “sedia”, ma per “catino”,
“bacinella”), partendo dal Rifugio Boschetto salire alla Cima
Carega, poi vedere se riuscire a fare anche qualcos'altro, a seconda
dell'ora, e poi scendere per il sentiero che passa sotto il Plische
partendo dallo Scalorbi.
Riesco ad arrivare in cima molto prima
di quello che pensassi, l'altimetro segna 1135m di dislivello in
2h15, non male! Il twix della vetta me lo mangio al Fraccaroli,
mentre mi vesto e mi rampono. Poi su in cima, e da li decido di
scendere per il valon campobrun, salendo poi un po' tutte le cime di
strada e guardando giù nei vaji che vorrei salire (facciamoci del
male!).
Gira gira, scorgo il vajo Mosca (o
Hypermosca?), salgo Cima Mosca (dove scopro di non aver attivato
sull'altimetro la funzione “calcola solo salita”, che pirla),
salgo la cima successiva, niente Obante perchè ho paura di non fare
in tempo (e non c è traccia). Tutto sentiero da non avere vertigini,
su neve , con a lato la possibilità di scendere a cannone verso
valle, basta scivolare, tratti in cresta, e tratti davvero sottili,
salite e discese ripidine. Ma nulla di chè.
Nonostante la poca neve è comunque
bello, il sole mi sta cuocendo, per fortuna ci ho pensato e mi sono
tolto il paraorecchie Barilla, se no domani sarei inguardabile (e iniziare il nuovo lavoro preso per il culo..)!
Un servizio fotografico ai Vaji del
gruppo Zevola-Tre Croci, in attesa che Nicola mi dia i libri di Bellò
per farmi una cultura (e iniziare una lista di quelli da voler
fare!), e arrivo allo Scalorbi. Minchia se ho fatto presto, ci stava
anche l'Obante! Va beh..
Allora scendo per dove volevo, sarà
tutto ultra ghiacciato! Sentiero interessante, un bel single track in
MTB di sicuro! Incrocio un camoscio, che vorrebbe scappare, ma anche
lui ha paura a scendere, troppo ripido anche per lui. Provo la
tattica dei cavalli “ohhhh” dolce per farlo sentire tranquillo,
così passo senza che lui si suicidi.
Arrivo all'auto con un bel anticipo,
potevo davvero salire l'Obante..next time! Quanto vorrei una birra,
ma anche quei due aranci che si sono fatti un viaggio sino alle
orobie e poi al Bondone andranno bene (la birra me la sparo a casa!).
La pacchia è finita, si inizia a
lavorare, per la gioia dei miei amici invidiosi! Ma la ruota gira per
tutti paolo e Gianluca..
Qui altre foto.
Qui relazione tecnica.
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