Martedì, nevica. Una corsa sotto la nevicata verso la Totem (dove il buon Riccardo mi aspetta col mio zaino e il cambio) è d'obbligo: figata. Giovedì sera, un'ora sull'argine a correre affondando nella neve. Weekend tempo brutto?!?! E di sta neve non posso approfittarne in montagna?!?! No no, un posto col sole deve esserci: caro meteo, se di neve ferisci..
Ed eccoci qui! Avevo già puntato la zona del lecchese, e dopo consigli dal forum e dopo aver sentito Marco, decidiamo per invernale al Grignone. Anche se..ma Marco non si è accorto che si tratta di un bel dislivello? Mah, io non dico nulla, se vuole la bici.. E così, dai 723 metri di Colle di Balisio partiamo alle 9e30: un po' tardi forse, ma tanto non abbiamo appuntamenti stasera, e se dovessimo beccarci un tramonto..buttalo via! Parcheggiamo di fronte a un bar, alla discesa la birra non andrà cercata lontana!
Temperature glaciali, emergenza,
meteofobie varie, ma alla partenza sono vestito quasi come al solito:
mi son messo i collant da corsa sotto i vertigo light, ma addirittura
me ne pentirò! Certo questo sole che onestamente temevo non avremmo
nemmeno visto, fa la sua porca figura. In ogni modo, finalmente
un'escursione in ambiente invernale, neve neve neve, fino dalla
partenza, alberi carichi che potrebbero farci l'agguato di una
scarica in testa, alleluia!
L'allegria che l'ambiente ci infonde è
tanta, il live motive canoro della giornata sono i Puffi (eh oh, io
ogni mattina mi tocca guardarli, chi comanda il telecomando li vuole
a colazione), e rifletto sul fatto che Puffetta è l'unica femmina..
“..la Puffetta tutti si faran..”. Che pensieri stupidi.. Ma il
fanciullo che è in me (scrubs dixit) oggi si sfoga. Canticchiando arriviamo al Pialeral verso le 11, e distese bianche si
aprono, oh che pace. Silenzio, no vento, pace, il caotico mondo umano è lontano, o almeno abbastanza lontano. Non siamo nemmeno a metà
dislivello amico mio, ma non te lo dico.
La neve inizia a farsi farinosa,
pestata sì, ma non più di tanto.. Una nube bassa crea una debole
nevicata che ci “investe”, nonostante siamo sempre sotto il sole.
Il freddo rende i cristalli perfetti, quelli da manuale, tutti
geometricamente perfetti: si posano sulla berretta, e provo a
fotografarli. I fiocchi visti contro sole creano l'effetto di tanti
brillantini, come quando stai per svenire e vedi gli sbarluccichini..
Oddio, stiamo per svenire?!?! No. Ragazzi che poesia la neve (peccato le foto non rendano!).
Saliamo saliamo, una coppia ci fa
passare volentieri, vorrebbe cederci lo zaino, oppure attaccarsi
direttamente..ehi ehi, certe prestazioni hanno prezzi elevati! Più
su raggiungo gli onicer che carichi come muli portano il materiale
per la speleologica in una delle tante grotte che si infilano sotto
il Grignone: complimenti alla forza d'animo!
Ormai vedo la cresta finale, non
capisco più nulla, voglio solo arrivare e vedere lo sfacciato Monte
Rosa, il Cervino, tutti quei 4000 su cui salirò un giorno. Eccomi
alla sella: non da esssere commosso come sul Vioz,
ma c è di che trattenere il fiato e per un po' non pensare anulla se
non alla piccolezza dell'essere umano e alla grandiosità della
natura.
Ultimo tratto, la cresta finale, ma il
mio altimetro dice che mancano poche decine di metri. Infine alla
croce, dove la tecnologia mi dice..2575?! Minchia che sbalzo di
pressione, siamo a 2409 in realtà! Quindi tutta la salita me la sono
fatta illuso che mancasse meno della realtà.. ma ve benissimo così,
è una giornata da incorniciar. Sono appena le 13e30, urca che prestazione!
Sosta pannozzo al rifugio, e si
riparte: si alza un leggero vento e le manine se ne accorgono subito.
Mamma che male, prima si congelano, poi nella corsa per scendere
verso zone riparate, si scaldano velocemente, e son dolori.. La
discesa è piacevole sulla neve, si scia un pochino, si va a cercare
la neve vergine, dove qualche accumulo ci fa affondare o cadere, e il
fanciullo è allietato. Finalmente Marco toglie i ramponi e anche lui
può dimenticare l'agilità e lasciarsi andare a crepacollo!
Alla fine siamo saliti 1700m, in poco
più di 4 ore. Quando in cima lo faccio presente a Marco, lui si dice
convinto che fossero 1300..eh ciccio, un pochino di più! Chissà se come dopo la giornata di Traversata Alta+Traversata Bassa avrà male alle gambe per una settimana.. Quindi al
parcheggio ci si cambia in fretta, Marco mi da del pazzo vedendomi in
mutande con quel freddo, ma come usualmente faccio mi cambio completo, e col cuore e la mente piena, non si sente fatica ne freddo (in parte). Davanti a una media, mezza pizza, una crostata, chiediamo le ultime news sulle nevicate nella bassa..torneremo a casa?!?
Una giornata da incornicirae, non credevo che il meteo sarebbe stato così buono, non credevo che ci avremmo messo così poco, forse non credevo nemmeno che saremmo arrivati in cima.. E invece, tutto bene. Chi di neve ferisce, di neve perisce! O alla stregua di Sordi: neve, "te m'hai provocato, e io te distruggo adesso!"
Qui relazione breve su on-ice.
Qui le foto.
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Grande!!!!!
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