Ormai in accordo da mercoledì con
Gianluca, non posso tirarmi indietro dall'impegno doveroso preso con
lui, nonostante il giro di ieri su Punta Oberettes, aver dormito
tre ore tra venerdì e sabato, dormire tre ore tra sabato e domenica.
Oddio, non che mi costi questa gran fatica..
E
allora a mezzanotte sveglia, zaino pronto (beh solo modificato dopo
il ritorno dalla val Senales), alle tre ci incamminiamo. Partiamo
poco dopo il gruppone del CAI di Carpi, condotto dal
buon Nicola
per questa uscita Fantalpica.
Io e Gianluca ne restiamo defilati in quanto io non sapevo a che ora
potevo partire, e così ne approfittiamo pure per andare al nostro
ritmo e per affrontare il percorso originale consigliato da Nicola
(loro all'ultimo decideranno per il più tranquillo da Monte Orsaro).
Fa
freschino, ma non sembra tirare vento. Strano, quando sono partito la stazione meteo di Croce Arcana
dava 90km/h.. Non mi fido, dopo il Cerro Prado sono troppo
scioccato per non temere il vento appenninico! Una luna stupenda,
piena, illumina tutto, neve soffice nel bosco ma con buona traccia:
tento qualche foto, ma questa povera macchinetta può poco, che
peccato..
Ogni
tanto ci giriamo per vedere se scorgiamo le frontali del gruppone, ma
mi sa che sono sull'altro dosso. Come sempre, al buio e nel bosco da
soli, ogni rumore attira la mia attenzione: burlescamente avevo
intenzione, nel caso avessimo avuto davanti il griuppone, di fare
qualche ululato per “spaventare” qualcuno, ma sono più io che
stò attento ai suoni inconsueti!
Usciamo
dal bosco e scorgiamo la schiena del gigante, sempre bella, pelata
dal vento, ma bella: quest'anno sulla neve c'è solo da
accontentrasi, spero ci rifaremo il prossimo. Risaliamo con qualche
difficoltà la Borra, l'appennino è sempre l'appennino: un passo con
neve da sprofondare fino al ginocchio, e quello dopo con neve
ghiacciata da finire a valle. I love Appennino.
Ci
infiliamo nella conca del Cusna, e il vento inizia a farsi sentire:
le previsioni su certe cose non sbagliano, e fa sempre più frio. Ma
che spettacolo. La luna lassu, dietro la cima, camminando verso il
crinale di Monte Orsaro la noto in mezzo alle due gobbette della
cima: che foto che verrebbe..ah!
Ultimo
tratto della salita su neve ghiacciata, sottile ma dura, che goduria:
i ramponi mordono con fame di ghiaccio questo velo bianco, i polpacci
nonostante la fatica accumulata anche da ieri ridono per la voglia
soddisfatta di questo tipo di fatica in appennino, è una sensazione
strana. Iniziamo a vedere le frontali degli altri laggiù.
Le
prime luci all'orizzonte, un po velato. In cima alle 6, mi butto
sulle cenge della sud per vestirmi un po', ma anche qui il vento
arriva, meglio tornare in vetta. Aspettiamo un po' di gente del
gruppone, stiamo in cima un 45 minuti buoni, che resistenza, col
vento che tira e il conseguente freddo che fa! Ma si vuole salutare e
dare il benvenuto a tutti. Faccio un po' di su e giù sia per
scaldarmi che per godermi con una breve corsetta questa neve.
Poi
basta freddo, andiamo giù, e incrociamo Nicola con..un solo rampone!
La neve è goduriosa, scendo senza picca, saranno 40°? Non lo so, ma
ci corro quasi sopra, è da folli (per le mie capacità), ma mi sento
un bambino al parco giochi. Sarà la stanchezza che annebbia la
mente? Il poco sonno e il corpo si è staccato mandando il padrone a
cagare perchè ne abusa? Il cervello si è raffreddato troppo e tra i
neuroni corrono informazioni sconnesse? Non lo so, ma mi diverto un
sacco.
Pian
piano ci scaldiamo bene nella discesa, fino ad arrivare alla macchina
per il conseueto deshabille e l'apparecchiata di roba ad asciugare,
poi verso gli altri per due chiacchere e una fetta di torta.
Gran
giornata, gran luna, gran vento, ma sempre meno che sul Cerro Prado dove a tratti volavo davvero via.. Ora non mi resta che dormire
un po'..ogni tanto ci vuole!
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