domenica 27 maggio 2012

Marcia dei Tori da rosa appassita


Questo era il testo preparato a esser pubblicato il martedì sera. Poi è successo il terremoto, ben vicino. Ora, dopo aver raccolto tutti i vetri e i cocci, aver iniziato a riordianre, trovo il tempo per. Ovviamente, nessun tempo (e voglia) per la rilettura, scusate.

E rieccoci qui, per la terza volta. Bella corsa di casa, organizzata dal mio CAI sul mio Appennino. Corsa alla dodicesima edizione, ben frequentata e che si vede che piace, ma che non si potrebbe certo fare se non ci fossero decine e decine di volontari a tracciare, preparare, controllare il percorso.

Sono le 7e45 di domenica mattina, e con Filippo parcheggio l’auto nei pressi della partenza. Ieri sera avevo detto “domani o muoio o risorgo” visto il lieve e crescente malessere che si annidava nella mia testa, nel naso e nella gola: ma tanto, fermo non ci sto, non riesco a starci! E stamattina al mio risveglio non stavo certo in forma.. Tra il giro in mtb di ieri (che in realtà non mi sento nemmeno pesare troppo, per ora) e la mia salute, non sono certo una rosa, e se lo fossi, sarei una rosa appassita.. Tra l’altro, l’anno scorso tra me e me dissi “bada bene, la prossima volta falla bene, il sabato riposa e ti tieni per domenica”: direi aver rispettato la promessa che feci a me stesso..io fermo non riesco a stare! Beh, d’altronde non mi sono nemmeno allenato per la corsa in salita..

Temendo il freddo (temperatura prevista a 1400m alle 11, 8°C) mi porto dietro di tutto, ma alla fine pur in braghe corte e (doppia) maniche corte patirò caldo, e va beh. Si ciozza un po’, ci si veste, e alla fine siam pronti sulla griglia di partenza..ma al rifugio. Quest’anno puntavo a farla bene (a differenza delle scorse edizioni che volevo solo divertirmi e arrivare) e perciò volevo scaldarmi bene e partire tra le prime file, per non rimanere imbottigliato nella salita allo Spigolino.

Ma alla fine non ce la faccio a ignorare la mia prima legge, ovvero “divertirsi innanzi tutto”, perciò dimentico presto la prestazione. Non mi scaldo abbastanza per continuare a fare chiacchiere, spingo troppo spinto dall’euforia nel primo tratto, mi perdo a contemplare il paesaggio quando si esce dal bosco. Mi diverto.

La salita allo Spigolino, che da il nome alla manifestazione (sullo Spigolino si sbuffa come dei tori), è sempre lei, una bella sudata! Qui riesco a superare un po’ di gente visto il passo veloce dei trekking, ma ormai sono rimasto un po’ troppo indietro. Alla fine della salita abbozzo una linguaccia al fotografo, che però deve essere uscita più come una lingua fuori a mo’ di cane visto che il tizio mi risponde “rende bene l’idea della salita!”.

E ora inizia il sali scendi, in cui in discesa si stacca il cervello e ci si fa prendere dalla pendenza, nella salita ci si ricollega un attimo per riprendere il ritmo. Al ristoro chiedo una birra, ma non ce l’hanno, quindi inutile fermarsi! Ma ho la mia in auto che aspetta..questo sì che mi motiva ad andare avanti!

Che giornata, sole splendido, nessuna nube, un po’ di foschia sulla pianura, ma è normale. Temperatura ottima, vento leggero. Altro che ieri!

E si arriva alla discesona finale. Prima di rientrare nel bosco, in traverso scivolo, e ciò mi smorza il ritmo, ma mi tira fuori un sorriso di autoironia. Poi “hop hop gadget braccia”: si scende a crepa collo abbracciando i faggi ai lati del sentiero, terreno sdrucciolevole e umidiccio. Va bene così, o meglio, “finchè non cado va bene così!”

Ultimi 2km in falso piano, che mi ricordavo essere falso perché in leggera salita e invece è in leggera discesa. Tiro un po’, ma tanto non c’è nessuno da superare, se non me stesso. Ma arriverò lo stesso peggiorando la mia performance del’anno passato. Va beh, mi son divertito, che me frega!

Filippo e Bompa sono invece già arrivati, ma me lo aspettavo! Uno ben allenato, uno senza testa.. Ma l’arrivo è il momento desiderato non solo per la fine delle fatiche (che mi verrebbe quasi da dire che sia un peccato, perché vuol dire che il divertimento è finito), ma per le torte! Perché oltre che lungo il tracciato, l’assistenza è tanta anche nel rifocillamento dei tori che giungono alla mangiatoia. Ma prima meglio darsi una lavata e cambiarsi. Già durante la corsa sentivo il mal di testa aumentare, adesso rischio che se prendo freddo visto quanto sono sudato, torno all’ospedale come 11 anni fa!

Corro giù a prendere la roba da cambiarmi in auto. Già corro, che nervoso. Ne avrei ancora di energie, ma durante la gara non le sentivo. Non c’è niente da fare, non ce la faccio a spremermi, il mio corpo fa troppo la formica e poco la cicala. Va beh, mi son divertito, che me frega.

Slavazzata nella fontana (fortuna che al ristorante alle mie spalle non c’è nessuno) e via giù di nuovo a prendere le birre in auto. Gran abbuffata di torte (beh, neanche troppo a dir la verità) e si apre il ciozzamento post gara, che continuerà fino alla premiazione e sorteggio a premi, con sottofondo di commenti tra me, Filippo e Bompa, per quattro risate tra amici. E intanto la testa rimbomba.

“o muoio o risorgo”, beh non sono risorto. In auto mi sento piuttosto da bestia, chissà se ho la febbre, chissà se non ce l’avevo già stamattina prima della gara. Poco importa.

Per finire, doveroso ringraziamento a tutte le persone che spendendo il loro tempo libero e le loro energie per permettere la realizzazione di tutto ciò. Perché ok le istituzioni che autorizzano e rilasciano permessi, ok gli sponsor che lasciano il grano (in cambio poi di pubblicità), ma senza braccia una mente non fa niente.

Foto in attesa di pubblicazione, il terremoto di certo allungherà i tempi.
Qui classifiche ufficiali.

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