sabato 6 ottobre 2012

Emozioni appenniniche: alba sul Cusna

Classica salita, ma stavolta voglio salirla davvero presto, per due motivi. Il primo, devo essere a casa a pranzo. Il secondo, voglio esserci per l’intera alba, dai primi bagliori fino alla palla infuocata completa sopra l’orizzonte. Perciò eccoci qui, ore 2 la sveglia suona.
Dopo la gita sull'Altissimo mi son dimenticato i bastoncini sulla macchina di Marco: “beh dai, tanto li uso raramente, e il giro è corto” ma mentre mi lavo i denti mi ricordo un’altra loro funzione, lo sbattere tra loro per fare rumore e spaventare gli animali..cazzo! non posso andare via in notturna da solo senza quegli arnesi! Racconto due bastoncini rotti (non si bloccano più bene) e dopo 15 minuti di lotta riesco a bloccarli.
Ok, adesso son completo. Dovrei trovare una luna non piena ma comunque forte ad accogliermi, e così sarà. Dovrei trovare un vento debole in quota, e invece ciccia, il solito vento dell’Appennino: non da cadere per terra, ma l’equilibrio va sempre cercato con cura.
Nella salita (ormai questo sentiero l’ho percorso più volte al buio che con la luce) trovo un sacco di funghi, ma tutti rossi a pua bianchi, ovvero don’t touch. Non sento troppi brusii nel bosco, ma come sempre ogni rumore sospetto accelera di colpo i battiti del cuore. E poi si sbuca bel vallone sotto il Passone: le luci delle città, la colonna di fumo della ceramica, la luna sopra me, e il vento che si inizia a sentire. Dai su, non voglio perdere tempo, mi riposerò in cima gustandomi l’alba.
Sali sali il vento è sempre maggiore, ”accidenti a me e cascarci ogni volta, devo mettermi in testa che il vento debole in Appennino non esiste”. Poi abbandonata la croce di Katia, inizio a sentire i versi.. Porca vacca, ma che bestia è?! Non è un cinghiale (sento anche dei grugniti, ma durano poco), non è un capriolo, non è un lupo, non è una marmotta, cos’è?! E perché non smette?! Sbatti i bastoncini, tossisci, ma il vento ce l’ho contro, quindi anche il mio odore alla bestia non arriva, e i miei rumori forse anche. “buuuuu”, un muggito ma invece che con Milano, con Bologna. Non sembra una bestia piccola.
Però il sentiero gli va incontro. Bon, taglio, mi butto sulla cresta e tiro veloce verso ovest, saranno dieci minuti che sento questo lamento, e mi giro per vedere se alle mie spalle qualcosa arriva. Poi non lo sento più, sul crinale mi sento più tranquillo rispetto allo spazio aperto del prato sotto. Sembra fatta, posso andare.
Solite roccette e poi la croce. Mii che vento, mi copro subito. Mi dimeno per installare il tre piedi (cinese) sulla madonna e predispongo la macchina fotografica per tentare un video: poi lo accelererò a casa per vedere che effetto fa. Speriamo venga bene. Si ma quanto è lento il sole a salire?! Son arrivato in cima alle 6e30, alba prevista 7e20..
Poi mi godo lo spettacolo. Non si può descrivere, ecco tutto. Video.
Via giù adesso, in mezzora passo dal patire freddo con guanti e giacca, al patire caldo in maglietta: quanto lo tartassiamo il nostro corpo con la nostra passione per la montagna! Ripassando sopra la Costa delle Veline (ho scelto di tornare indietro per crinale) scorgo la bestia: un bel cervo cornuto massiccio. A casa cercadno su youtube, scoprirò che il verso era suo. Non è un animale che dia un senso di “stai tranquillo, non ti faccio niente”.
Il bosco non è ancora colorato da autunno, peccato, speravo di godermi anche questa magia. Ho deciso di allungare appena appena per vedere il Ricovero Vallestrina, ma nella foga di scendere lo passo senza accorge mene. Possibile? Ok camminare a testa bassa, ma mi pare strano non averlo visto, mah.. Giungo, tagliando per le piste da fondo, a Pian Vallese: quanti fungaioli!
Osservo la Piella e la saluto: grazie Appennino Reggiano, salirò qui quattro o più volte all’anno, ma è sempre bello. E di notte, è sempre cagata a dosso assicurata!

Qui altre foto.
Qui video dell'alba.

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