Ieri per me giornata lunga, rientro
tardi e stanco per poter pianificare bene qualcosa, perciò vada per
Cima Cece, voluta da Marco e
con noi accondiscendenti, tanto è un terno al lotto. Sulla stradina
che porta alla Malga Valmaggiore
capiamo che tira un bel vento. Riccardo stupefatto “oh ma guarda
che vento, ci sono gli alberi che fanno così così! Sol che non mi
cada un ramo sulla macchina” e tom! Qualcosa cade sul tettuccio
dell’auto.
Cielo nuvoloso ma nubi alte, la
visibilità non dovrebbe certo essere un problema, mi piace sta cosa.
Saliamo nel bosco, tutto bello verde, cime imbiancate ancora e acqua
che scorre caparbia nel ruscello. Ci scaldiamo presto, e Marco entra
in modalità Super Mario Bros: poverino il nonnino, ha solo un
bastoncino, l'altro è rotto!. Qualche valanga invade il nostro
sentiero, capisco perché sconsiglino la salita con pericolo marcato:
addirittura passiamo un tratto dove due valanghe provenienti da
versanti opposti si “baciano”.
Riccardo segue le tracce di qualcuno
che ci precede, ora che le valanghe nascondono decine di metri di
sentiero e le pozze di neve i segni CAI. E finiamo in mezzo alle
sterpaglie, per una deviazione che sa di giungla. Beh dai, almeno
taglieremo e saliremo prima! E invece no, saliamo saliamo per poi
scendere a riprendere il vero sentiero: chi abbiamo seguito si è
sbagliato anche lui.
Dal laghetto primaverile iniziamo a
pestar neve, almeno.. Almeno una pippa, la neve è marciotta, se vai
fuori traccia vai giù, e anche nella traccia un po’ si affonda.
Più in alto con sotto le pietre lisce, oltre che affondare si
scivola anche. La vedo grigia. Ma già la Cima Valmaggiore sarebbe
invitante col suo versante di lingue di neve interrotte da roccia
affiorante.
Ma il vento si fa sentire ora che siamo
in spazio aperto, e man mano che si sale siamo ai livelli di far
perdere l’equilibrio. Laggiù il Latemar si fa ammirare, con alle
sue spalle un bel cielo scuro carico. Io e Riccardo osserviamo l'itinerario che abbiamo
seguito quest’estate: adesso è un piano inclinato uniforme di
neve.. E tra uno scivolone e l’altro, siamo spinti verso la
forcella dal vento.
Eccoci al Bivacco Paolo e Nicola, che
bellino! E c’è pure vita dentro: una coppia di Varese e tre
ragazzi di Ferrara. Marco non perde l’occasione per dirgli “meniamo
questo qua, che mi prende sempre in giro perché sono ferrarese!”
ma lo scontro è evitato. Ci chiedono a che ora siamo partiti per
essere alle 8e30 al bivacco. Sono increduli sul nostro orario di
partenza, poi gli spieghiamo di altre levatacce o di non dormite.
Abbandoniamo l’idea della salita alla
cima, troppo vento e neve di merda, oltre che rischio imminente di
prendere l’acqua dal cielo. Osserviamo il lancio della banana (video): dopo
averne mangiata una, apriamo la porta, la lanciamo verso l’alto e
la osserviamo volare finire 50m buoni più in la. Grasse risate. Ma
sconfortati per la cacciata che ci da il Lagorai. Amen, finirà a
birra e canederli.
Dopo aver cazzeggiato un’oretta,
canticchiamo il jingle di Super Mario Bros, scendiamo, sferzati dal
vento in faccia (video). Facciamo un po’ gli scemi in mezzo a questo
selvaggio ambiente, finché non torniamo sulle rive del laghetto,
dove provo a boulderare un po’, ma qui ci sono dei 5b che con gli
scarponi non sono comodi. E farmi male facendo una cagata non mi
sembra una fine gloriosa. Poi la discesa sciata sulla valanga, filmando nella speranza che uno di loro due cada (video). All’auto un bagno ai piedi nel ruscello,
ma quando è fredda l’acqua!
Alle 11e15 siamo già in auto verso
valle, alla disperata ricerca di una coop o despar che dir si voglia
per comprare i canederli da portare a casa. Sembra di cercare l’oro
talmente fatichiamo, chissà quanti km percorsi avanti e indietro.
Poi finalmente in centro a Cavalese la troviamo. E chiediamo
consiglio su dove andare a mangiare, ci consigliano titospeck.
Marco fa la figa e prende solo una fetta di torta, Riccardo i
canederli, e io un bel piatto ricco di canederli, crauti, luganega e
care, birra per tutti. Ne uscirò strapieno, la sera niente cena.
Va beh, andata così, almeno abbiamo
una strategia di attacco per questa estate. Però mi son rotto un po’
i coglioni di queste uscite senza scago nelle mutande! Alta pressione
e canali e pareti, venite a me!
Qui altre foto.
Qui relazione su on-ice.
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