sabato 13 agosto 2016

Alta Via 2 delle Dolomiti: giorno 1, Bressanone - Rifugio Genova

Ora si inizia a fare sul serio. Colazione il prima possibile in ostello, un sospirone sulle panchine fuori dalla porta "uff, si parte, e non si torna indietro" e via andare. La salita da Bressanone a Valcroce (1500m D+) potrebbe evitarsi con gli impianti, ma la mia filosofia è "only by fair means" quindi si sale a piedi, tutto. 

Lasciare la città (7:30) acquisisce un significato spirituale, ma come detto, devo pensare solo alla fatica che faccio, e con lo zaino che mi ritrovo, questo pensiero inizia subito a farsi strada tra gli altri. Per le vie che iniziano a popolarsi verso Milan, dove poi si inizia a pestare qualcosa di diverso dal bitume. 

Arrivo a Sant'Andrea e il nome del paese mi lascia basito, io santo, mah. Proseguiamo che oggi devo andare in la il più possibile, almeno fino al Rifugio Genova! Dagli impianti parte il salitone nel bosco che affronto a testa bassa, tanto bassa che arrivo a un punto che penso di aver sbagliato, torno indietro, ma no non ho sbagliato, torna su, e così 20min volano via, oltre che un pezzo di morale. Partiamo bene.. 

Già sudatocome se mi fossi pisciato addosso, alle 10:45 sono a Valcroce (vigliacc, 1500 D+ in 3h15 con questo zaino..) dove ristoro agognando un giro sulla ruota di "PLOSE" dove si può fare il giro della morte in bici. E da qui, il panorama si apre a perdita d'occhio. 

Sass de Putia, Odle d'Eores, Odle, Sassolungo, ora la fanno da padrone e ipnotizzano la mia vista quando essa non è impegnata col sentiero. Il sole cuoce, ma meno vestito di così non posso salire.. In meno di 1h vinco i quasi 500m per arrivare al Rifugio Plose (11:45), dove un altro ristoro è d'obbligo, e dove alla ripartenza un tedesco mi chiede se voglio un mano per issare lo zaino sulle spalle! 

Finalmente sul sentiero trovo il triangolino col 2 all'interno, simbolo dell'Alta Via Numero 2! Per prati panoramici dove un gruppo di cavalli se la spassa, si scende molto lentamente fino a entrare di nuovo nel bosco, osservando la mia prossima meta, il mio prossimo scoglio: la Forcella de Putia. Mentre nel bosco riecheggia Gigi d'Ag: stanno montando degli stand per una festa.. 

Appena messo piede sull'asfalto, la fontana della malga mi abbevera, un po' di bitume e sentiero sotto strada per poi ricongiungermi a quello che mi porta su un nuovo gruppo montuoso. Altra pausa ristoro nei pressi di un filo elettrificato che mi fa chiedere "ma qui le mucche quanto saltano?!", e intanto penso che oggi sto mangiando davvero poco: questa cosa bisogna che la risolvo e ritrovo appetito. 

Passare di fianco a una cascatella con poccia annessa dove potersi bagnare è una pugnalata al cuore per chi come me sta sublimando e sciogliendo nel sudore, ma devo andare, il tempo stringe, sono sempre in ritardo. 

Bella l'immagine di una roccia stretta e aggrovigliata dalle radici di una pianta: così diversi, un amore impossibile e invece una vita insieme. Pura poesia. O vaneggio per il caldo e gli sforzi. 

La risalita verso la Forcella de Putia non sembrava così dura, e invece è mortale, non arriva mai e cerco di tenere la testa bassa per non vedere quanto manca. incontro pure il mio compagno di stanza di ieri sera! Avanti avanti, e finalmente arriva, e un altra valle e panorami si aprono ai miei occhi. Sono le 15. 

Il viaggione ha come carota anche la birra finale a Pedavena, ma intanto sogno quella di oggi. E finalmente alle 15e30 arrivo al Rifugio Genova: decido di non proseguire fino al Rifugio Puez, meglio conservare un po' di forze, oggi già ho unito due tappe. 

Trovo posto per la notte, e quando sento menzionare la doccia.. "la doccia costa 2,5euro per l'acqua calda" e io furbo "se no è fredda?" "ghiacciata", e visto che sono un barbone, facciamola ghiacciata! fare la doccia in rifugio è poco alpinistico, facendola ghiacciata lavo l'onta. Urca che fredda. ma con le sudate che si fa, una doccia ci sta! 

Dopo la doccia un po' di yoga è un toccasana, con questa vista e questa quota, così intanto stendo i vestiti che ho provato a lavare. Dopo birra a gogo per reintegrare, e una bella cena ghiotta! Sento per la colazione, perchè farla alle 7e30 per me è troppo tardi: ma non hanno thermos e non possono lasciarmi nulla sul tavolo, uffa. prendo un panino per domani e fine, tristezza. 

Non ci si può nemmeno perdere il tramonto da questa terrazza sulle dolomiti, e infatti dopo cena vado fuori (le prossime sere il cielo non sarà così limpido!).

26.71km, 8h, 2400m D+, 640m D- (dislivelli ricavati dalla guida di Paolo Cervigni).

Qui altre foto.

Qui la guida del Buon Paolo Cervigni, ottima, contiene già le immagini delle mappe, così si può fare a meno delle cartine.

Link alla pagina generale.

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