domenica 12 marzo 2017

Plaisir di tentazioni: Canale Destro del Triangolo

Dopo la giornata di ieri, oggi è opportuno stare rilassati. Parecchio rilassati. Con una rocambolesca sequenza di avvenimenti mi ritrovo con Alessia, Mattia e Roberta in destinazioni Monte Giovo. Colazione a Pavullo insieme a Stefania, Carlo e Cecilia, tutto molto con calma, ma molto.
L'alba la vediamo dalla macchina mentre ancora dobbiamo arrivare a Pievepelago; quando è ora di prendere l'attrezzatura, lascio tutta la ferramenta e cordame vario in auto. Cavolo, ho lo zaino vuoto, mi sento nudo. Va beh, relax, plaisir.
In cammino sul sentiero, si arriva sul Lago Baccio senza far caso all'orario: la cosa bella è che ci siamo solo noi. Ma come? Con le condizioni che ci sono, dove sono gli alpinisti? Denigratori dell'Appennino.. Attraversiamo il lago, mi raccomando di stare distanti: mi giro e i piccioncini sono uno di fianco all'altro.
Si scorre sotto le pareti, scruto che belle linee da esplorare ci sarebbero, ma oggi sono alla mercè dei miei amici, non decido nulla. Ma guarda quel caminetto, il primo tiro del Canale della Serra: mmm che tentazione! va beh, seguo gli altri, decidono per il Canale Destro. Però devono ancora prepararsi loro..aspetta che cedo alla tentazione..
Sgattaiolo verso destro, scompaio alla loro vista, appare alla mia vista il budellino di misto: dai ci provo! Divertente, tecnico, con qualche passo di arrampicata e di dry, uno scivolo di ghiaccio e neve che nella parte alta suona vuoto, e che alla fine si restringe a tal punto da non permettere di avere gli arti appaiati!
Esco, traversa verso sinistra per riportarmi dai miei amici, che stanno ultimando le operazioni di preparazione. Li lascio scorrere davanti a me mentre scaviglio sui lati del "tubo": oggi sto dietro. Sto dietro e mi osservo intorno, dietro, davanti, ai lati. Dall'infinito al finito. E nel finito, altre tentazioni.
La salita è facile, ma sul lato sinistro trovo un paio di occasioni per complicarmi la vita. Per renderla più frizzante. Due paretine di 15m ben più ripide, in piolet, con ghiaccio e neve dura, erbetta e roccette. Che figata! Non resisto a queste tentazioni, e mie amici scorrono su..
Ormai prossimi all'uscita loro: appagati chi dal loro primo (primo? o già forse no?) canale in autonomia, chi da una forma fisica "guarita". Mi guardo intorno, un bambino al parco giochi: un bambino che ha ancora dei sogni e della fantasia. Lassù, a sinistra, un'uscita più ripida, di misto, appenninica. Tentazioni..
E andiamo allora, nuovi metri spettacolari, a tratti delicati a tratti cementati. Ho tra le mani uno dei lecca lecca più gustosi che potevo sperare oggi! 20-30m e il lecca lecca è prosciugato: va beh, il gusto nel palato della memoria mi rimarrà! E speriamo anche in qualche foto scattata dagli amici..
Amici che raggiungo scendendo corricchiando. Si pasteggia all'uscita mentre aspettiamo Carlo e Cecilia, si esplora il pianoro su cui giaciamo, si mangia. Panorama, sole, cielo un po' velato ma piacevole. Arrivano anche i due scialpinisti, e pasteggiato un altro po', possiamo salire verso la cresta e poi in cima.
E di nuovo, schiavo delle tentazioni e dei peccati, mi sposto a salire più a sinistra, un pelo più ripido. In cresta pure io, contemplo la parete nord est del Giovo: la Direttissima, altri sogni. Ben presto in cima, altre chiacchiere: l'assenza di vento e le temperature gradevoli aiutano a far sì che sia più il tempo che siamo fermi che in movimento. Ma ci sta.
Carlo e Cecilia tornano indietro per sciare, noi proseguiamo sulla cresta in direzioni nord per scendere dal Lago Santo. Sempre bella una cresta: panoramica, spaziosa, aerea, e..in testa non può caderti nulla! Incrociamo qualche persona, ne vediamo altre uscire dai canali del Giovo, ma noi ormai abbiamo in mente una cosa sola: bere e mangiare.
Piccolo ostacolo su questa missione, un traverso ghiacciato sotto alcune rocce, passato il quale scopro una placca di ghiaccio che torna in cresta: tentato! Trafitto, dai che torno su, e a criceto sulla ruota salgo questa decina di metri, finisco dietro alle mie amiche e "cucu, son di nuovo qui!".
Grande ostacolo alla missione: la discesa in neve cotta verso il Lago Santo. Un'agonia per l'amica che ha ancora qualche postume di dolore al ginocchio, poverella. Stringiamo i denti con lei, e faticando più a scendere che salire, tra una madonna masticata e l'altra, siamo sul Lago Santo ghiacciato.
Lo si attraversa di corsa (oh, io c'ho paura), ma non senza fermarsi per suggellare una scommessa su dove si trovi un canale su questa parete: scommesse importanti con premi ghiotti. Arriviamo al Rifugio Vittoria. Io, Roberta e Stefania a cercare Alessia e Mattia che non ci sono: scopriremo esser già all'auto. Ma nemmeno Carlo e Cecilia: pure loro davanti a noi. 
Il tempo di una birra al sole, gli altri amici che tornano su, e poi via all'auto e a portare a termine la missione: strafogarci di cibo, bevande, e risate. una sana giornata di plaisir e..di tentazioni!

Qui altre foto.
Qui guida.

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