Quando
Claudio al bar ti dice "Quella via mi interessa anche a me" allora
c'è da preoccuparsi.
La giornata
parte male. Al bar della colazione troviamo nostri conterranei e concaiannei, tra cui Nicola che mi
sbeffeggia con un "Eh ma non ci credo, sono a far colazione prima di te?
Stai invecchiando!". Guardo Stefania, trattenendo una lacrima. E c'è anche
Claudio che quando sente che penso tentare la Fessura Kiki mi dice "deve
esser bella, interessa anche a me!" mi fa preoccupare. Per fortuna
Stefania è mezza addormentata, altrimenti sarebbe lei a guardarmi con una
lacrimuccia.
Siamo al
parcheggio, poche auto, pronti presto e via andare. Ben presto all'attacco,
l'dea è di far partire la mia compagna di cordata, in modo da smazzarmi io i
tiri duri (concatenando L2 e L3). Lei poco convinta ma fiduciosa, sale un
pilastrino per ultimare l'ultima fase della preparazione: le scarpette. Non ha
notato che oggi ho quelle da palestra e non quelle da via..
Parte. La
spittatura è generosa, la roccia non è quell'eccellenza del Trapezio ma andiamo
bene. Sale guardinga, dosando bene i movimenti. Arrivata però a un certo punto,
"Blocca!": sa benissimo come muoversi, cosa fare, ma non è molto in
bolla. La cena di ieri sera ha lasciato strascichi che il caldo amplifica.
"Cala va la".
Metti la
profezia di Claudio, metti lei che si cala, "Ste, cambiamo via? Recupero i
rinvii, spero, e poi lasciamo?". Inizio a esser timoroso. Salgo in
moulinette fino all'ultimo rinvio. Resta un traversino delicato con mani
piccole, ma riesco a passare e a giungere in sosta. La recupero e decidiamo di
provare a continuare. Riparto.
Beh, mi
sento bene. Probabilmente il grado della guida è un po' generoso, ma voglio
godermi questa performance (oh, non sono su un 7b comunque). Questa fessura
storta verso destra che incide la parete, a volte crea un diedro aperto, a
volte uno più chiuso con un accenno di camino in mezzo (ricco di
"roccia" conglomerata, come una sassaiola tenuta insieme dal
cemento). Spesso si passa anche in placca.
Salto la
sosta e proseguo. Le mani ci sono, spesso piccole ma bastano per l'equilibrio.
Qualche passo delicato, uno molto aperto, uno molto chiuso, tutti ben dosati.
La magnesite diventa d'obbligo visto il caldo che fa sudare le mani come un
forno. Dietro l'angolo una delle soste più scomode della storia, ma c'è.
Attrezzo e chiamo: un occhiata giù e "ahpperò se è verticale!"
Nella
progressione alternata toccherebbe a lei, ma vuoi per la scomodità della sosta
che non permette un sorpasso a destra tranquillo, vuoi perchè non sembra così
facile, riparto io. E in effetti non è proprio banale questo traverso e il
successivo camino, sopratutto per la qualità della roccia.
Uscito e trovato la sosta, penso bene di saltare e concatenare L4 a L5 per uscire prima.
Pessima idea. Il muretto successivo parte facile (beh, meglio dire più facile
di prima, ma non certo banale), poi quando inizia ad apparire lo spit si
capisce che la musica sta per cambiare. Strapiombo senza piedi e con una buona
mano, poi il nulla. E la corda, i 30-35m di corda che gironzolano su un
traverso e un cambio deciso di pendenza, tira.
Fuck, esco
più a sinistra che sembra meglio. E lo è, non facile ma è meglio: con questa
corda di certo è peggio però. Ecco la catena di sosta del monotiro annesso, ma
non basta, devo continuare. Fortunatamente trovo la mano buona dentro un
cespuglio e posso così uscire. Recupero Stefania ben contenta di avermi ceduto
il camino delicato, ma ben scontenta del caldo che c'è! Ce la svacchiamo un
po'.
Non la vedo
in formissima: finchè si scherza ok, ma seriamente "che dici ne facciamo
un'altra o basta?" "ne facciamo un'altra sì, se no mi rompi le palle
fino al prossimo weekend!". Almeno ne scegliamo una facile, quel Fiori di
Maggio a fianco di quella dell'altra volta. Ripassiamo sotto la parete della Roda del Canal cercando
l'attacco "Ste cosa c'è scritto la in fondo sulla roccia?" "E
che ne so, mica ci vedo fin la" "Ma allora a cosa ti servono gli
occhiali?" "Perchè così quando li tolgo non ti vedo".
Eccoci
all'attacco, e mentre leggo la relazione della via sulla guida di Cipriani, vado a leggere
quella della fessura Kiki. "L1 V+ ..." "Cosa?!?!?!? Mi hai fatto
partire da prima su un V+?! Ma io t'ammazzo!" "Oh bimba, il V+ è 5a,
t'avevo detto era un 5a" "Ma mi mo t'ammazzo". Proseguo la
lettura "L2 VII-... L3 VII- ..." "Cosa?! Ma io ti resuscito per
riammazzarti!" "Ste, però dovresti sapere la correlazione tra la
scala tra numeri romani e arabi.." "T'ammazzo e poi la studio!"
Parto io.
Beh, III+ mi sembra ottimistico suvvia. Si sale abbastanza verticali anche se
ben ammanigliati. Alcuni spit cavati.. Raggiungo la prima sosta con un caldo
pauroso, proseguo perchè vogliamo finirla presto. Sulla roccia restano le
impronte sudate dei miei avambracci. Ecco il fittone di S2, sosto che è meglio,
se no poi tira troppo la corda.
Incurante
del dramma che si consuma a terra, decido di rinforzare il fittone con l'albero
a destra. Sento urlare ma non capisco. "Parto!" "No ma cosa
parti, aspetta!" non l'ho ancora messa in sicura. Stefania è in preda a un attacco di ofidiofobia dopo
aver visto un rettile uscire dalla terra e venirle incontro. Salita senza
assicurazione qualche metro per sfuggire all'attacco della temibile belva, si è
salvata la vita dall'essere strisciante.
La via
salirebbe a sinistra, Epanagoghe sta a destra. Ma dopo pochi metri Stefania decide che di la è
troppo brutta la roccia, torna giù e decidiamo di uscire per Epanagoghe.
"Vai Ste, finchè puoi vai avanti!" l'avessi mai detto.. Due tiri da
concatenare li ha fatti anche l'altra volta, ma dopo che è passata noto che
quel rinvio è rinviato corto.. Ahia, tiro alla fune in arrivo!
Lei sale,
prosegue, la corda scorre fluida. Meno fluida. Sempre meno fluida. Mi sa che
sta tirando dei cancheri.. a pochi metri dalla fine, con una corda che sale con
agonia, decido di partire per forse alleviarle le sue sofferenze se tolgo quel
rinvio. Dopo poco capisco che mi sta recuperando, a fatica. Oddio quando la
trovo me ne dice quattro! La trovo, pronto a scattare una foto ilare..ma di
ilare c'è poco. Stravolta, accaldata, e probabilmente con un attacco di sole in
atto.
Calma e gesso,
aspettiamo a ripartire. Bevi, mangia qualcosa, vieni all'ombra. Togli il casco.
Riparto preoccupato, metto giù 4 protezioni in 50m per semplificarle i compiti
(anche per tirarmi poco la corda e perchè 20m sono in piano). Ovviamente evito
l'uscita da ZigZag e esco "facile". L'aspetto impaziente adesso,
sotto questo sole estivo..
Bon eccola,
sta meglio ma non benissimo. Buttati all'ombra che qui ci penso io: mentre sono
a metà del compito di "mettere tutto a posto e nello zaino (il mio) per
scendere" lei inizia a insultarmi, e da lì capisco che si sta riprendendo.
È tornata Stefania! Meno male, sono più sereno adesso. Ma che abbrustolita di
climber!
La pigrizia
e la Marcia dei Tori di
domani ci suggerisce di evitare mete esotiche: la meteo conferma ciò, e quindi
Tessari resta la meta prediletta per questi casi. Ci sono pure vie nuove, e la
meteo non sembra male: nuvoloso, 26° e temporali dalle 15. Invece sarà sole,
48°, e temporali manco l'ombra. Climber alla brace!
Qui altre foto.
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