sabato 12 maggio 2018

L'otto o lotto a Tessari: Epanagoghe e Cappuccio del Fungo

Una giornata senza pretese, tranquilla, che deve conciliare il poco tempo a disposizione, il bisogno di preservare il fisico per domani, la possibilità di temporali: la palestra di Tessari fa al caso nostro! Magari andiamo a esplorare qualche zona meno conosciuta, che se no non ci andremo mai a mettere il naso.
Dopo una colazione in cui mi sfugge la situazione di mano (mi sfuggono le portate di mano), arriviamo al parcheggio in un insolito clima semidesertico per l'andazzo che ha preso questa zona. Ma forse perchè le previsioni meteo che ho visto non sono molto corrette. Nuvoloso, quasi fresco. Va beh, meglio dai, il sole cocente avrà il tempo di arrivare, e in seguito il temporale.
Diretti verso la zona delle vie greche alla Roda del Canal: spinti da non si sa quale ottimismo ci lanciamo su Epanagoghe, che su L1 ha del VI con l'indicazione "necessaria buona tecnica dell'uso dei piedi": e chi ce l'ha?! Parto io, mentre alla base dei temibili trilobiti turbano la tranquillità di Stefania. Si parte su placca bagnata che per cercare l'asciutto c'è da fare i numeri da circo, e poi quella placconata iperspittata.
Meno male iperspittata! Si lotta con la placca! Perchè io i piedi non so proprio dove metterli, di farmi il minimo graffio oggi (sapendo cosa mi aspetta domani) non ci penso nemmeno, e quindi parte l'azzerata selvaggia e buonanotte. Poi le cose van meglio, si salta la S1 ufficiale che oggi non abbiamo tempo per fare 8 soste.
Arriva la Ste, se ne riparte velocemente: la roccia è tendenzialmente buona e la via è ben protetta. Il sole inizia a dare un po' da fare, ma non lamentiamoci del brodo grasso! Sale sopra di me, traversa e non la vedo più, salta la vera S3, e rieccola apparire sulla placconata che passa vicino allo strapiombino.
Mi tocca il tiraccio della giornata, della facile arrampicata su roccia rotta, al termine del quale mi tocca mettere un friend orizzontale per mantenere un minimo di direzionalità mentre cammino nel boschetto per arrivare a far sosta alla base della parete successiva, quella della falesia.
Studiando dove non andare, cioè tutto a sinistra verso quel V+, la mia compagna di cordata sale agile e scattante sopra di me, prosegue sul facile (quello che una volta che raggiungerò io mi parrà un mare di roccia con onde di calcare tagliente, commovente) e poi si ferma alla base dell'ultimo salto  perchè "la corda tirava troppo, mi son pure fatta venire un crampo a recuperare i tuoi 100kg!".
Ultimo saltino, pochi metri, e sopra c'è lo spiazzo dove ci svacchiamo accaldati. E mentre io faccio su come al solito entrambe le corde, c'è chi si sollazza al sole.. Ma non c'è tempo da perdere! Abbiamo poco tempo e la voglia di fare un'altra via. Giù, e.."Ste, facciamo il Cappuccio del Fungo?" "E va bene, me la meni da un mese!".
Alla base della parete si trova la caratteristica radice-pianta. Vogliamo chiudere la via presto, magari in 3 tiri, così almeno tocca a me lo scudo finale, quello per cui la meno dall'altra volta. Parto lanciato, queste viette sono sempre divertenti, facilmente proteggibili e magari con qualche sorpresa venatoria: ghiri e vipere. Ma non oggi..
Sopra di me scorgo una cordata, ma io continuo, sfruttiamoli questi 60m di corda! A un tratto non viene più, cavoli ho saltato una delle soste ufficiali 8m fa.. Toh, un alberello, una clessidra e un posticino per un nut: ecco fatto! Recupero Stefania che mi dice che era già partita in conserva..azz.


Beh ora vai tu! Anche perchè verso nord la situazione meteo sembra molto bagnata, e pare avvicinarsi. Sale lei, intersecandosi con una cordata da tre che si è legata con due intere e i componenti in serie invece che a V rovesciata, occupando quindi il doppio dello spazio.. vabbeh. Ormai non la vedo più, e invece qualche goccia la vedo sulla roccia. 
Finisce la corda, smonto tutto, ma forse è arrivata in sosta. Cavolo, addio scudo, mi ha fregato! Piove, salire svelto! Divertente l'aderenza sulla placca dello scudo umido, alè! Fuori entrambi, la pioggia pare calmata un po', ma corriamo sotto un mini albero per far su le canne e filare giù!
Due viette plaisir per una giornata spensierata. Saliti a sinistra, scesi verso destra, risaliti a destra e scesi a sinistra: un 8! Sarà più duro trovare un po' di cibo, mannaggia alle comitive del santuario che fanno finire i panini al bar, e alla sagra dell'asparago che finisce il riso!

Qui altre foto.
Qui e qui report.

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