domenica 1 gennaio 2012

Alternative new year's day

Venerdì mattina, un sole che va e viene, e quando va fa frio, un "allegro" venticello, bipedi carichi come muli, zaini che in altezza sovrastano le nostre cape, ma si parte con lo spirito alto. Quest'anno l'ultimo dell'anno sarà davvero alternativo: un soggiorno in un rifugio non gestito, dove quindi dobbiam portare su tutto noi, a piedi con 2h di cammino, e poi fare (la fortuna di avere un ottima e volenterosa cuoca, non ha prezzo nemmeno con mastercard).
Era da un po' che avevo la voglia di qualcosa del genere, e quando ho ricevuto l'invito da Samantha ho drizzato subito le orecchie: dopo essere riuscito a far saltare sulla barca anche Sacco, la decisione era confermata. E quindi eccomi qui, venerdì mattina, a conoscere questi nuovi compagni d'avventura per il primo giro di trasposrto viveri su alla baracca.
Salita e poi giù per tornare a casa e ripartire il sabato mattina, con un altro giro di viveri di prima necessità: vino e formaggio.
Trillalero trillalà, dopo gli ultimi arrivi all'imbrunire siamo al completo: Rifugio Rio Pascolo (nel vallone nord dell'Alpe di Succiso), 17 persone e due cani, bottiglie non si contano, cosi come l'impressionante quantità di cibo.
Una maratona a tavola, con gente che dalle 13 alle 24 si alza solo due volte per pisciare, altra che trova buona qualsiasi scusa per brindare e aprire una boccia nuova, altra che inizia il countdown con largo anticipo nella speranza di finire a letto presto (beh di sgobbamento per portare su la roba ce ne è stato, naturale essere belli cotti), un cane castrato con più ormone di Califano, tante grasse risate.
 
Un brindisi di mezzanotte sotto un cielo stellato, non si può dire silenzioso perchè immagino che nell'arco di 5km tutti gli animali siano scappati indispettiti, ma comunque una sensazione di pace, serenità e relax che solo questo ambiente può dare. Se poi ci combini il sano casino di un gruppo di amici, il mix è perfetto. Non sarà capibile dai più, ma no ho questa pretesa.
 
E la domenica, per chiudere in bellezza, dopo un'abbondante colazione un giro largo largo per tornare all'auto, ma che non ci risparmia l'ennesimo spuntino (che di "ino" aveva poco) su una comoda panchina al sole. Diciamo che chi trasportava il cibo avanzato nello zaino voleva liberarsi un po', e che così tutti ci siamo appesantiti tanto!
L'ultima parte di sentiero ci riserva qualche trappola, in cui tutti augurano a tutti di cascare, ma dove invece tutti passanno indenni: eh si vede che ormai tutto il bere è stato assorbito e metabolizzato!
Peccato solo esser stato imprigionato da questo maledetto rafffreddore, frutto del Cerro Prado, che mi fa sempre sentire rincoglionito e non libero di respirare e ridere. Per non parlare poi dei ruscelli rossi che a cadenza regolare di qualche ora scorrono dalle narici ("ma come faccio a prenderti sul serio col fazzoletto nel naso?!")

Un anno che inizia bene, sotto il buon vecchio "bever, magner e capir un cas!": speriamo continui!

Grazie a tutti della compagnia, e alla prossima!

1 commento:

  1. Bel resoconto pelle!!!!!!!Grassie a te che il venerdì sei venuto a spararti la salitona solo per portare i viveri!!!!!!Alla prossima sbron...hem volevo dire alla prossima scarpinata!!!!!

    RispondiElimina