sabato 18 febbraio 2012

Lagorai, per un piatto di canederli


Solito giro di mail per stabilire cosa fare il weekend, quasi sicuro una cascata, ma menate al lavoro distruggono tutto. Sabato perso. Oppure no.. Il buon vecchio Riccardo, dopo la pausa di riflessione (parole sue) si fa avanti per riprende contatto con quella cosa bianca fredda, che a volte è morbida e soffice, altre diventa dura dura.. E allora risolleviamo la giornata con un trekking in Lagorai.
Gruppo che punto da tempo (translagorai, a quando?!) e che d'inverno ispira molto visti i facili accessi da prendere infilandosi in una delle sue valli. Allora partiamo, nonostante riusciremo a metterci in marcia solo alle 13e30, ma tanto stasera nessuno ha impegni e abbiamo già fatto i conti di scendere a buio abbondante.
Dopo poco essersi incamminati, la chiassosa Val di Fiemme è solo un ricordo: qui regna la pace. Non incontreremo nessun esser umano fino a metà discesa (una coppia stoica che va a dormire alla Malga Lagorai “se aperta, se no scendiamo”), solo alberi, neve (poca per febbraio), e qualche rumore dal ruscello che scorre di fianco.
La salita è facile, mai pendente, neve buona, fino a quando il bosco si apre un po', allora decidiamo di montare le ciaspole. E una risata rieccheggia nel bosco, la nostra, finalmente montiamo questi arnesi che servono a galleggiare su quella cosa bianca quando è molto soffice: mi mancava, ci mancava.
Una prigione di ghiaccio occupa 15 minuti abbondanti per fare foto stupide, ma oggi è giornata di relax e di polleggio: tantochè anche sulla discesa ci fermeremo a lungo sempre alla prigione.
Tutto questo ghiaccio ai lati, candele pensili laggiù, cascata la, ruscello completamente ghiacciato qua, mi fanno ripensare a dove sono Mirko e Gianluca: un po' di invidia, ma non troppa, oggi sono in buona compagnia, come ai vecchi tempi. Le cascate, arriveranno.
E così giungiamo al Lago Lagorai dopo tre allegre ore di marcia, che poi scopriremo essere pure 13km. Tutto ghiacciato, sulla sponda destra cascate interessanti al buon Nicola e sulla sponda sinistra il nostro sentiero, dove le ciaspole affondano senza colpo ferire in mezzo a lastroni che se fossero una valanga..paura!
Mi spingo a camminare sul lago, ma ho troppa paura per addentrarmi più di tanto! Via verso la Malga Lagorai, sosta per cibo e per vestirsi un po' (ma una bella gelata ce la toglierà nessuno), e poi giù verso la valle di nuovo. Sarebbe stato bello aggiungere anche una cima, ma orario e km già percorsi ci fanno accontentare del fatto.
Così giungiamo all'auto che sono le 19, dopo aver visto la luce andarsene pian piano. Ma il vero motivo che ci ha portato in questa zona e ci ha fatto scendere per essere all'auto a un orario decente, sono loro. Sono proprio loro, quelli che quest'estate abbiamo cotto nel nostro fornellino da campeggio sotto il tendone di una festa di paese della Val di Fassa. Cotti nel brodo di..wusterl. I canederli, che ci pappiamo in centro a Cavalese, vuotando anche gli x etti di formaggiera!

Qui  altre foto.
Qui relazione.

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