Oggi io, Nicola
e Roberto optiamo per questa
meta arrampicatoria dato il meteo incerto sulle restanti grandi
Dolomiti. Ma non ce ne pentiremo. Alla partenza partiamo con una
mezza cattiva notizia: Vajo Stretto
chiuso, e doveva essere la nostra discesa..vedremo, intanto saliamo!
È da un bel po' che non calzo
le scarpette (spero solo che la botta presa ieri sera all'alluce
destro non mi dia fastidio, così come la vescica al piede
sinistro..son messo male!)e la voglia è tanta. Inoltre sono in una
zona sconosciuta dal punto di vista arrampicatorio, e son davvero
frenetico.
Dopo una colazione allietata dalla
torta di Roberto, si riparte verso il parcheggio. Le montagne fumano,
l'umidità alle stelle: abbiam lasciato una caldura padana, e qui non
c'è troppo fresco! Una bella sudata ci aspetta per giungere
all'attacco di Maica..ma
almeno se rampega! Una cordata davanti a noi sembra un po' in
difficoltà..cazzi di Nicola che si smazzola i primi due tiri! Che si
riveleranno effettivamente i più duri..
Alla
prima sosta si gioca a tetris: siamo in cinque in una nicchia dove si
starebbe comodi in uno, la situazione è divertente, mamma che
affollamento! Risate assicurate.. La partenza del secondo tiro fa
ridere meno: un V+ atletico e in leggero strapiombo in fessura
camino: Nicola love strapiombi. Ma si supera anche questa, avanti la
prossima!
Il
terzo e quarto tiro se li mangia Roberto: i più belli della via,
vari, atletici, non tropo duri ma non certo banali. Terzo tiro sotto
una leggera pioggia che ci fa temere già una ritirata in doppia..no
ti prego! Ma poi arrivati alla terza sosta si placa, per fortuna!
Anche perché ci aspetta un traverso delicato..
Il
meteo è spettacolare: le cime fumano, sembra di essere nelle favole,
o comunque in un ambiente surreale. Niente sole e quasi fresco.
Peccato per le moto che sfrecciano al Pian dell Fugazze..
Scaldato
e ringalluzzito dal terzo e quarto tiro, parto per tirare gli ultimi
due: sorpresa al quinto tiro, dove un passaggio non mi pare proprio
di III, ma va bene, riusciamo tutti a uscire dalla via interi e
felici! Non sappiamo quanto sarà rocambolesca la discesa..
Si
inizia con il passaggio in un pertugio da Bus del Gat,
disarrampicando il quale si fa la prima doppia da 15m. Traverso
esposto su cengia sprotetta, e altra doppia da 20m per giungerà alla
forcella di uscita del Vajo Stretto: ma quanto è stretto il Vajo
Stretto! Spettacolare, da fare pieno di neve, ci saranno -2000°C
d'inverno! Da qui due possibilità di discesa: Vajo Stretto 45min,
sentiero verso ovest e rientro largo 1h30. Vai di Vajo Stretto!
Ma
il vajo oltre che essere stretto è bello umido: catena (quando c'è)
scivolosa dove le mani non fanno presa, terreno bagnato e scivoloso
anche lui. Saltelli rocciosi scivolosi dove la catena serve a poco..
Poi, salto roccioso di pochi metri, ma comunque da corda doppia.
Salto di 10m, aggirabile passando per un buco dietro un masso e
scendendo una scala (ma gli altri due preferiranno un'altra doppia).
Mi vien da chiedere chi diavolo sale di qui?! Sembra fatta, e
invece..cosa c'è la dietro? Nulla, altra doppia, 30m, mezza nel
vuoto. Scopriremo dopo che si poteva aggirare, ma il sentierino non
l'abbiamo visto.
E
così, dopo 2h30 di discesa torniamo all'auto. Solo ora realizzo che
da stamattina alle 10 non bevo..devo rimediare! Birra!
Qui altre foto.
Qui foto di Nicola.
Qui relazione.
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