sabato 10 novembre 2012

(Assalto alla) Prima Torre: via Diretta al pilastro della Guaita

La Romagna sembra l'unico pertugio dove non pioverà questo sabato, e Nicola dopo la falesiata alle Balze e la via a San Leo si è ormai affezionato alla terra della piadina. Perciò vai, indicaci la strada, pardon, la via! Sì ma..che via? 7a?! Sei matto? “Ma è solo un passo, e lo fai in A1” A1, cos’è?! Va bene, fidiamoci..
Partiamo da Carpi io, Nicola Mirko: a Modena ci troviamo con Christian, e dopo l’indecisione su dove lasciar l’auto (“dai mettila la che ce ne sono delle altre”, peccato che a un’ispezione ravvicinata quei quattro cadaveri fossero poggiati su mattoni..) partiamo alla volta del paese ostile, San Marino.
L’avvicinamento promette bene, o meglio, promette una buona nicolata: interpolando due differenti relazioni, viene fuori che inizialmente saliamo per sentierino, poi ci troviamo a salire dritto per dritto in mezzo al bosco sotto le pareti.. Ma alla fine ritroviamo il sentiero panoramico (che vorrei capire cos’abbia di panoramico visto che se nel bosco e non vedi una fava)e giungiamo all’attacco.
Pari o dispari chi parte, Mirko e Christian perdono e gli tocca starci dietro.. Dai che così ci divertiamo di più, noi siamo gli scarsi, almeno così in sosta si fanno due chiacchiere tutti insieme! Ma Nicola già fatica su questo tiro..come sarà sul terzo?! Siamo già li a pensare che ci toccherà usare la frontale per scendere.. C’è chi si prepara a chiamare casa per dire che non tornerà per cena..
Alla prima sosta pronti via, cambio e tiro io. Un po’ stretti questi gradi, sarò scarso io, ma fatico non poco. Inquietante arrampicare sotto quel masso imbragato, ancor più inquietante fare sosta al fianco di esso e con un punto di ancoraggio coincidente con un anello di fissaggio di uno dei cavi. Ma lì vedo già il passaggio duro..ci siamo. Nicola arriva e..”tira fuori l’altra staffa dal mio zaino va la!”.
Briga e briga e supera il passaggio duro, anche se poi anche il proseguo mi dirà non esser proprio banale, e infatti anche io me la suderò parecchio. La staffa lasciata in loco sarà provvidenziale, il resto sarà un bel tirarsi su di braccia! Ma tutto fa brodo.. I due sbruffoni sotto invece “togli pure le staffe, la facciamo in A0 noi”.
I tiri più duri sono superati, adesso si può iniziare ad arrampicare finalmente. E visto l’orario, sembra che lo scenario che si era delineato (discesa con frontale, litigata a casa con le mogli o future mogli per il ritardo) si sfuma pian piano..sarà per la prossima.
E un’idea mi gira per la testa.. Si vedono già le mura lassù, non possiamo uscire direttamente sul merlo delle mura?! Una bella sosta su spuntone.. Sarebbe una figata, ma sarebbe anche una multa assicurata. Bando alle cagate, iniziamo a partire, e avido di arrampicata seria, concateno i due tiri, per finire su una comoda sosta in cui mi siedo su un tronco di Leccio tagliato.
Nicola se la prende con comodo firmando il libro di vetta, e raggiuntomi mi ricambia il favore del concatenamento tirando tutto fino in cima: maledizione, e io che avevo concatenato proprio perché spettasse a me l’uscita.. Che poi, “io vado su e vedo cosa fare: se finisce la corda te parti”, ecco, un pezzettino di nicolata può rispuntare fuori!
L’ultimo tiro su muschio sdrucciolevole non è piacevolissimo. Mi attanaglia un pensiero: ma possibile che ci siamo solo noi ad arrampicare?! Chissà come mai.. I turisti (anche qui russi?! Ma basta..) che visitano le mura ci guardano straniti, e come a fenomeni da baraccone ci fotografano.  Poi Nicola, mentre facciamo su la roba, decide che deve escogitare qualcosa per ricordare questa giornata, e scivola incomprensibilmente ruzzolando qualche metro per fortuna dalla parte opposta della parete..andata bene!
Per finire la giornata ci facciamo una breve passeggiata per le mura, senza entrare nella torre alla vista dei tre euro di ingresso (tre euro possono valere una birra, siam pazzi?!), ma sgattaiolando verso la seconda, dove c’è il sentiero d’uscita. Si passa vicino a dei monotiri, e Christian, che ne ha, prova un tiro senza sapere cosa sia: solo quando si trova a metà mi ricordo di aver stampato anche le relazioni delle falesie: è su un 6a+ o su un 6c. “direi 6c dalla fatica che sto facendo!”
La discesa per sentiero ci rivela che scioccamente all’andata abbiamo sbagliato per 20m: avessimo proseguito quei 20m, trovavamo l’incrocio corretto col sentiero panoramico. Va beh, affoghiamo i dispiaceri in birra e piadina, dove i peperoni con vitello rimarranno argomento indiscusso del ritorno, insieme alle solite fantasticherie delle innumerevoli vie, cascate, cime, da fare prossimamente: “ok, adesso basta elencarne, abbiamo esaurito le domeniche del 2013!”

Qui altre foto.
Qui le foto di Nicola.
Qui report.
Qui qui relazione della via, in questo sito anche altre falesie della zona.

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