sabato 29 dicembre 2012

La cura di adrenalina: Terrordactyl

Maledetto Natale, quest'anno dovevi essere migliore, c'erano tutte le prospettive per, e invece.. Virus maledetto, io che non mangio è una notizia come un sole che non scalda, come un'acqua che non bagna, come una merda che non puzza, come..beh penso che l'ultimo paragone faccia capire bene. fatto sta che 'sti giorni son stato male, ho poche forse, ma chissenefrega. Ho bisogno di terapia d'urto (oltre che di qualche medicina magari, ma che non prendo per principio).
Si parte, Nicola consiglia la val Paghera, e sia. Ho un po' paura del caldo, ma la sera qualche report su on-ice mi rincuora. Siamo io, Nicola, Mirko, Riccardo e Roberto, questi ultimi due alla loro prima cascata: direi ottimo iniziare con una Terrordactyl dalla quale chi sta sopra fa piovere lavandini e bidet. Ma sia!
Sono già preda degli sfotto' per la mia forma fisica, ma già mi sfottevo da solo per le serate serene di luna piena passate senza andare al chiaro di luna su neve. Virus di merda. E infatti faticherò anche sull'avvicinamento, io, cazzo, che mi son fatto in giornata la traversata dell'Appennino! Che onta! medito vendetta..almeno su Riccardo..buahahahaha.
Al parcheggio capiamo già che la storia è affollata, pigliamo su le ciaspole che se butta male facciamo un trekking. Dopo poco cammino vediamo già la nostra meta, Terrordactyl, e distinguiamo già un po' di gente che la sale.. Continua forza, stringi i denti. Passiamo sotto altre cascate, Albero di Natale, Cascata del Sentiero, e sbucato l'angolo finalmente lei, l'agoniata Terrordactyl. Con quanta gente però..
Che si fa che non si fa, alla fine stiamo qui lo stesso, si vede che Nicola c'ha una certa smania e voglia, accontentiamolo che poverino si sposa.. Cordate, io con Mirko e gli altri tre per se. Avviso già Mirko che oggi non so se me la sento di tirare, oltre che la difficoltà, che non ho mai affrontato nemmeno da secondo, non sono in forma e non vorrei avere e creare problemi. "ok dai, intanto parto io".
Nicola parte nel centro, Mirko a sinistra, piove di tutto. Chissà cosa pensano i due novelli, "ma chi cazzo me l'ha fatto fare, vedi te se per provare sta minchia di cascata devo rischiare il blocco di ghiaccio sulla gamba o in testa o chissà dove!". Fa parte del gioco, anche se oggi mi pare un po' troppo..
Ok, tocca a me, vado, che bello che bello. Salgo seguendo la tecnica base, su una picca, su l'altra, su un piede centralmente, su l'altro più più divaricato e alto, e poi sposta quello centrale per tornare nella posizione base. Da secondo si può, così affino la tecnica. Oh però che murettino che ha salito Mirko, e arrivo in sosta. Il naso del buon compagno è solcato da un pezzo di ghiaccio che ha lasciato la sua firma.
"ok, adesso vai te" come?! ma se ho detto che non so se me la sentivo?! Va beh, alla fine non ci mette tanto a convincermi e parto. Molto bella la tecnica di progressione base, ma da primo c'è da pensare a portare su la pelle senza farla scendere di colpo nel mezzo, perciò..sali e basta! Cazzo se è verticale! Ma cazzo se è emozionante.. Un malato di adrenalina. Dicevano "basta un po' di zucchero e la pillola va giù", io dico "basta un po' tanta adrenalina e tutto passa!". Grazie Mirko.
Sosto su due chiodi in roccia, non sembrano ottimi, ma su ghiaccio non ho mai fatto sosta, preferisco questi. Guardo in giù e non vedo nulla, il che mi rende ancora di più l'ide di aver salito un tratto abbastanza tosto. I like.. Mirko mi raggiunge e riparte per l'ultimo tiro.
Appena son li per partire, fianco a me appare Nicola. Salgo prima di lui, godendomi un ghiaccio che già Mirko mi aveva anticipato essere ottimo. Cerco di esser delicato per non tirare giù altri bidet alla gente che sta sotto. Altra adrenalina, poi la cascata si piana un po' per poi terminare in sosta su due spit all'uscita. Fatta! Nonostante la debilitazione, fatta! Son davvero contento.
Arriva Nicola, che ci fa morire dal ridere coi suoi mugugni più intensi del solito. La corda è finita a pochi metri dalla sosta e deve tirare e tirare triturandosi le palle per arrancare fino a lei. Lo aiutiamo, continuando a ridere. Poi altro show per le mani fredde. Che ridere.
Aspettiamo di compattarci, Il recupero dei secondi di Nicola lo facciamo anche un po noi per conceder a Nicola riposo e riscaldo delle dita. Spunta Roberto, bello felice e vittorioso, spunta Riccardo che alla domanda "piaciuto?" dichiarerà "è un bel giochino, ma ho le mutande marroni".
Ammiriamo montagne sconosciute, scrutiamo Mazinga Zeta, e scendiamo verso la base, che i nostri zaini sono rimasti giù. Ci concediamo qualche minuto di spiegazioni di Nicola su calata in doppia da cascata con recupero della vite e abalakov, Nicola cerca di amputarmi un occhio, giusto perché non sono già abbastanza indebolito, e rientriamo da un'altra splendida giornata adrenalinica!

Qui altre foto (notevoli quelle di Riccardo fatte dentro la grotta con tutte le stalattiti di ghiaccio).
Qui report.

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