domenica 22 settembre 2013

Corso AR1, Bismantova: Pincelli Brianti con variante alta

Non può esserci corso AR1 senza un’uscita alla Pietra di Bismantova: rimandata la settimana scorsa per maltempo, oggi il sole sarà quasi leone. E io da bravo scarso istruttore, oltre la Pincelli non voglio andare, anche se poi come l' anno scorso seguirò la variante alta che porta a un passo di V e svariati metri di IV+. 
Colgo occasione per test del sacco a pelo. In realtà volevo cogliere occasione per una bella notturna con luna quasi piena sul Ventasso, ma arrivo troppo tardi al parcheggio e inoltre la cima del monte sarà costantemente coperta dalle nubi. Un giretto intorno al Lago Calamone e opto per sdraiarmi sotto una pianta vicino al rifugio, il più possibile al riparo dal vento. Per fortuna decido di usare subito il sacco da bivacco (no tenda, alla bruta sotto le stelle) altrimenti al mattino mi sarei svegliato fradicio.
E dopo 3h30 comodissime e indisturbate ore di sonno, la sveglia suona dentro il sacco a pelo, e mi sveglio non sbranato dai lupi, ma con nessun ungulato a vista. E il Ventasso ancora col cappello. Mi tiro su alla svelta per filare giù a fare colazione con calma. Il sacco a pelo ha retto bene, ma il test ha dimostrato la fondamentale importanza del sacco da bivacco (per rendere impermeabile il sacco a pelo), a meno che non ci si voglia svegliare coi reumatismi di un ottantenne.
Arrivo al bar e mi preparo e sistemo con calma, ma alla fine la ciurma del corso AR1 arriva troppo presto e mi tocca far colazione di fretta (e svogliata visto che al bar si trova solo un cornetto). Poi è ora di arrampicare, e insegnare qualcosa.
La frana di questo inverno è ben visibile, tocca anche risalirla per arrivare all’attacco della Pincelli. Parte Davide coi suoi due secondi, poi vorrei partire io con Giampietro, ma Ivan e Annamaria vogliono stare davanti. Segue Enrico e il suo secondo. L’attesa è lunga.. Raggiungo Ivan e Annamaria alla prima sosta, io faccio sosta giusto a fianco, dove si è più esposti (hihi). Arriva Giampietro, ilare momento a causa della sua inesperienza, e dopo Ivan parto anche io che non voglio rimanere imbottigliato.
Decido di non seguire la via classica a sinistra, ma andare dritto che conosco maggiormente, anche se un po’ più difficile. Faccio meno fatica di quello che temevo visto che rispetto all’anno scorso sono davvero fuori forma, e grazie a una provvidenziale sosta sopra quella di Ivan, posso passar davanti. La giornata è ottima, quasi calda e con non troppo vento. Non amo molto la roccia della Pietra, ci vado malvolentieri, ma poi quando ci sono mi diverto.
Il quarto tiro è il più tosto. Uno strapiombetto strano e da rannicchiati di V, e una bella placca finale di IV+ con spruzzata di calcare e orecchia pure lei di calcare. E si sente, ma anche con le mie Mythos riesco a uscirne e finire sulla “cengia degli scopatori”. Qui l’attesa sarà lunga: aspetterò tutti per eventuali casi di difficoltà nella salita. Il sole picchia, e a petto nudo si sta davvero bene!
Pronti via, ultimo tiro con quel bel traverso di IV ma superesposto, e sono fuori. Giampietro arriva anche lui alla fine, tra partenza e arrivo sono 3h30, credevo peggio. La fame ci attanaglia, ne approfittiamo per aspettarci tutti e sei: gli altri finiranno le manovre al Sirotti prima che non ci metteremo in cammino, e li raggiungeremo perciò al Sassolungo.
La giornata scivola via in fretta poi, unta alla fine da una birra in compagnia al bar, e un settembre che scivola senza avermi regalato le arrampicate che speravo. Va beh, speriamo in ottobre!

Qui altre foto.

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