domenica 9 febbraio 2014

Quattro risate: pagliacci sul Pissola

Dopo la mia prima su MonteSole, rimetto gli sci ai piedi per continuare la fase apprendimento, che oggi sarà una sonora bastonata. Anche Riccardo oggi prova, e raccolta un po’ di gente, Davide, Marco, Edi, Dreia, si parte. Periodo non facile per scegliere un itinerario, valanghe, neve abbondante in alto ma non in basso, si parte verso Tione. Alla colazione abbandoniamo l’idea del Dosso dei Morti che, nonostante quello che dice la guida, non è proprio sicuro in quanto presenta un traverso sotto un bel pendio nella parte finale. 
Cima Pissola sia. Il viaggio in auto smorza i toni, meteo infame, pioggia in A22, nuvole fitte, ma sembra di vedere qualche apertura, e il meteo dovrebbe migliorare col passare delle ore. Vediamo il sole, ci confortiamo, entriamo nella valle e torniamo a terra vista la nebbia.. Parcheggio pieno, ma quanta gente c’è?!
Dopo qualche centinaio di metri su asfalto, calziamo gli attrezzi, e ci si mette in fila. Nevica, ma fa un caldo che ci fa spogliare quasi subito. La neve è ottima, non vedo l’ora di scendere, ignaro di tutto.. Effettivamente sembra di essere su una pista da sci naturale, si riesce a evitare il fittume del bosco e salire in spazi abbastanza aperti, tagliando quella che pare essere una forestale.
Ben presto arriviamo a Magla Table, seppellita dalla neve, e finalmente siamo al sole, col panorama che si apre e le nuvole che restano a fare da tappeto. La gita prende un altro andazzo, non solo una giornata di apprendimento ma anche di godimento di paesaggi. I pini sono talmente carichi di neve da assomigliare più a ombrelli chiusi visti i loro rami.
I pendii che scorgiamo in lontananza sembrano mostrare tutti dei distacchi, impressionante. Neve dolce e morbida, seguiamo la trincea dei salitori, osserviamo la fresca da scendere dopo, ma forse la troveremo già “stuprata” abbondantemente da chi ci precede. Che sole ragazzi.
Ed eccoci sul crestone finale, una serie di Sali scendi che mi farebbero ben pensare di tenere le pelli per tornare indietro,ma no. Bello panoramico, non affilato e quindi tranquillo, ma ogni volta che incroci qualcuno c’è da stare attento.
Infine in cima, affamato come una bestia, i preparativi per la discesa hanno inizio. Ora ci si diverte, o almeno si dovrebbe. Ci ricompattiamo e iniziamo a scendere: è fin dalla partenza che io e Riccardo abbiamo avvisato (non so se sia una bella o brutta notizia) che oggi faremo ridere un po’ tutti quanti.
E inizio io. Nei sali scendi del crestone, dopo un avvallamento segue un dosso, che con troppa spinta o chissà mi fa saltare, aprire gli sci e travolgere una ragazza. Meno male è andata bene, considerando come ci si poteva incastrare! Lei fin troppo gentile “spero tu non ti sia fatto male” “ma come, io ti ho travolto, sarai te che è meglio stia bene!”. Dreia che ha visto tutta la scena, sghignazza.
Va bene, ripartiamo, ancora un po’ di patemi sul primo tratto di discesa, ma poi la neve fresca e morbida mi lascia galleggiare soavemente. Che spettacolo. La prende un po’ peggio Riccardo, che abituato alla pista non si trova benissimo e ci fa sbellicare coi suoi ruzzoloni. Ce la prendiamo con calma, scendiamo quasi uno alla volta per osservarci, fare foto e chiacchierare.
Snow snow, via andare, si controlla dove convenga scendere, in mezzo al bosco è più soffice. Arrivati ormai alla malga, notiamo l’assenza di Riccardo. Chiama e sbraita dopo un po’ risponde che sta cercando lo sci. Io e Dreia rimettiamo le pelli per andare ad aiutarlo, quando Dreia arriva lo sci è ritrovato, in seguito alla creazione di un buco profondo come una persona per cercarlo!
Ripartiamo seguendo la neve migliore, che però ormai inizia ad assumere un carattere di crosta..e siamo di nuovo in mezzo alle nuvole, uffa! Va beh dai, cerchiamo la neve migliore, ormai è fatta. Ormai ‘ste balle! Arrivato a non molta distanza dalla fine, la neve è talmente pestata da chi è già sceso da essere un toboga ghiacciato, e qui ahimè svelo tutta la mia scarsezza in discesa.
Numerose cadute, quasi a ogni curva, son proprio scarso! Che bastonata.. Gentilmente mi aspettano e spiegano, imparo qualcosa, ma i tempi si dilatano in modo pauroso. Alla fine saliremo in un paio d’ore, ma scenderemo quasi nel doppio del tempo! Che vergogna..
Riassunto della giornata, che bella la neve fresca, che schifo la neve ghiacciata, ma occorre imparare a cavarsela anche in quella.. Far ridere la gente mi piace ma..fino a un limite..

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