venerdì 14 agosto 2015

VD2015, day 9: Pilastro Bianco - Via Cipriani (ritirata temporale)

Ok basta. Oggi solo roccia solida e via chiara! Che fighette che siamo.. No va beh, in realtà si cerca anche una scusa per continuare ad andare al Sassolungo, non spendere i 14€ di cabinovia, e toccare la roccia del versante nord est. Quella di oggi è poi la via che si contendeva con ieri, ma oggi il meteo è più incerto (anche se dovrebbe reggere fino a metà pomeriggio), meglio tentarla oggi che ieri.
Stavolta arriviamo ancora prima di ieri, l'omino del parcheggio non c'è ancora, anche il suo scagnozzo non arriva, perciò riusciamo a incamminarci prima di sganciare questi maledetti 5€. Ma i parcheggiatori si sà, te la augurano. E ce la augura bene visto che ci caleremo a due tiri dalla fine e con pure varie peripezie! 
Il sole dietro il Ciavazes, la forestale con una strana luce rosa, e ci incamminiamo, senza troppa fretta verso il paretone nord est del Sassolungo (dopo la ricognizione di qualche giorno fa). Bello esser solo noi in giro, in questi luoghi che tra poche ore pulluleranno di gente più o meno alpinistica (più meno che più).
Sono un preoccupato dal grado della via di oggi e dalla sua caratteristica di essere piuttosto placcosa, ma a Ricky glielo devo, è una via che vuol fare e si rivelerà un'ottima scelta! E poi è davvero una ghiotta occasione per saggiare la roccia di questo paretone che chiama come le sirene di Ulisse.
Il mio amico, ma anche io di certo, è davvero piccolo sotto l'immensità di questa mastodontica montagna, che appare una fortezza inespugnabile e invece qualche debolezza ce l'ha. Intanto oggi la assaltiamo a metà, e un po' più comodamente visto che un po' di spit ci sono e le soste sono attrezzate. Troviamo abbastanza bene l'attacco, e ci emozioniamo come due bambini.
Ricky parte, il sole si alza dietro il Sella ma anche le nuvole non scherzano. Se anche non ci fossero gli spit (che sono poi delle placchette in 2D piegate con un foro, stile 1990, e sono anche distanti, insomma non siamo di certo in falesia) la traccia sarebbe chiara: su dritti in verticale. 
Lo vedo tentennare un po', delicato, ditine, manine, aderenzona, mamma mia, se va delicato lui, io muoio! Tutti tiri lunghi oggi, bella storia, l'emozione di fa grande! Quando tocca a me devo dire che mi godo l'odiata placca, tantochè non vedo l'ora di passare davanti.
Ecco, devo passare davanti. Sempre dritti, sempre spit, ma a distanza media di 6m uno dall'altro. Vacca che placca sugosa che ho sopra di me, che ho davanti, che ho sotto. Già sotto? Beh, già più o meno, però dai devo ammettere me la sono passata bene. E adesso il resto del tiro è divertentissimo, buone mani quando serve e qualche passaggio quasi in dulfer. Vacca che bello.
Arrivo ben presto in sosta a recuperare Ricky. Certo che queste soste un pochino andrebbero forse rinforzate: secondo me ci sono ancora i cordini di Cipriani quando l'ha aperta, e alcuni spit ballano la samba.. Riparte lui, adesso un po' meno verticale la via e con le difficoltà che scemano leggermente, infatti c'è da stare un po più attenti a dove si va.
E infatti un pochino sale e scende a cercare, mentre lo osservo e mentre osservo la parete alla mia destra, che sale verso il cielo, dove vorrei salire, prima o poi.. Ma se guardo in alto vedo anche un cielo che si offusca, ma dai, è presto, resisti ancora qualche ora! Poi in discesa possiamo anche bagnarci, tanto domani se è brutto non si fa una fava.
Raggiungo il mio amico in sosta, adesso proprio non c'è tempo da perdere, altrove mi sa che già piove, salgo con lo spirito dello speed climbing, qui la roccia è ottima e lo consente. Sguscio a destra dei tetti e devo cercare il passaggio per superare quello della nicchia, rinvio e olè, son sopra, dai svelto che si pedala.
Ecco Ricky, vai pedala su, il tiro più facile questo, con qualche cordino nelle clessidre pure. Si ferma sotto quel nicchione giallo scuro, cerco di raggiungerlo alla velocità della luce, ma ormai le gocce scendono già, verso il Sella tutto scuro e sopratutto si capisce che la piove ben di più. Dai solo due tiri..
Arrivo alla nicchia, che fare o non fare lo si discute già dai miei ultimi metri di salita, se la roccia è così lavorata questo bagnato non dovrebbe dar fastidio, si può andare. Arrivo in sosta e un bel tuono ci mette a tacere. Fai sù tutto e prepara le doppie a due corde, che qui si scende rapidi!
Forse la pioggia si è già sfogata, ma i tuoni no, e intorno non è che splenda il sole, Ricky arriva a un ancoraggio di doppia sotto di noi, non alla sosta di prima, ma poco male, sullo schizzo pareva di vedere una linea intuibile di doppie più a destra della via. E invece..
Col sole che un po' fa capolino, un temporale che va e viene, uno là e uno lì, qui tranquilli, ma per quanto? La doppia successiva Riccardo scende, scende, scende, "oh io non ci arrivo alla sosta però, mancano 5m abbondanti ed è tutta a sinistra" azz.. Cerca cerca ma non si sono altri ancoraggi, strano. "Attrezzane una te, c'è una bella clessidra o spuntone?" ecco la clessidra, mette giù tutto e mi calo anche io.
Mentre scendo noto una zona di terra e sassi smossi che mi sa che qui è crollato un ancoraggio. E adesso? Scendiamo e traversiamo verso sinistra a ritrovare la linea della via e buonanotte. Chiaramente se qualcosa può andare male.. La corda si incastra lassù. Ma come si incastra! Neanche io farei delle anse così precise!
Ho ancora le scarpette ai piedi, salgo io assicurato dalla sola rossa. Il grado sarà sul III salvo un paio di passi di IV, però è una certa emozione. Mi tocca salire almeno 20m fino alla corda per toglierla dal terrazzino e spuntoni annessi, mannaggia. Poi disarrampicare a scendere.. Speriamo non ricapiti!
Via a traversare alla sosta (la seconda sosta di salita) e poi veloce in discesa col rammarico di non aver finito la via e il dubbio "ma potevamo finirla?". No, i tuoni erano tanti, i temporali in giro pure, parete bagnata che si è asciugata in fretta, ma tra mezzora si bagna di nuovo.
Andiamo verso il Rifugio Comici a farci una birra e panino (13€ a testa), rifugio di lusso e da fighetti che se lo vedesse quel gran scalatore che era, si rivolterebbe nella tomba. Pioggia che va e viene, gente che entra e esce dal rifugio, il Dog Bar fuori ma i cani non possono entrare dentro. Ricky va in bagno e quando esce mi dice "oh, devi andarci anche te, sono i bagni del 2300!".
Un boccone di torrone friabile come certa roccia calcata questi giorni, e poi si riparte, al cospetto della nord est del Sassolungo, della ovest del Ciavazes, e giusto in tempo per prendersi un bell'acquazzone! Stasera si stende un po' tutto!
E stasera ci sono  tradizioni da rispettare: canederli in brodo (di wurster e cipolla)! Anche se oggi tutto il nostro dovere non l'abbiamo fatto: o sì? In fondo siamo tornati a casa sani e salvi.

Indicazioni serie a chi volesse ripetere la via:
- io non porterei solo rinvii con me..
- sul secondo tiro ci sarebbe un bel blocco da disgaggiare, credo basti poca forza..
- alcune soste sarebbero forse da rinforzare
- discesa, si parla di 7 calate da 50mo di 14 da 25, ma noi non abbiamo visto calate intermedie attrezzate
- a causa di un temporale noi ci siamo calati dalla quinta sosta, per noi il primo ancoraggio di calata. Abbiamo trovato il successivo ancoraggio (quindi per noi il secondo) su una linea più a dx faccia a monte della via e abbiamo usato questo invece che la sosta precedente (che rimaneva piu a sx, mentre questo era proprio sulla verticale!). Siccome sullo schizzo era indicata una doppia più a dx della salita, siamo scesi fiduciosi, trovando però l'amara sorpresa di nessun ancoraggio predisposto (ma forse di uno crollato visto che abbiamo notato sulla verticale dei sassi e terra smossi, oltre che pezzi di cordino piu in basso). Fortuna vuole che abbiamo trovato una clessidra a 45m e abbandonato fettuccia e maglia (per noi terzo ancoraggio di calata), poi con breve doppia pendolando verso sx (faccia a monte), raggiunto la seconda sosta. Da li abbiamo proseguito sulla via di salita. In tutto 5 doppie (la terza corta).

Qui altre foto.
Qui report.
Qui indice Vacanza Dolomitica 2015.

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