domenica 14 agosto 2016

Alta Via 2 delle Dolomiti: giorno 2, Rifugio Genova - Rifugio Boe

Sveglia presto, niente colazione, e alle 5e45 sono già col naso fuori: anche se in maniche corte fa freschino, vado avanti così. Il sole è ancora ontano dal sorgere, e le mucche a Passo Poma sono sagome nere verso il cielo. La terra dolce lascia ben presto a un sentiero di roccia dura. Anche l'animo si evolve così? 

Poi, anche il sole decide di svegliarsi, e le Puez e le Odle diventano tutto un fuoco. E anche io se i raggi del sole mi scaldassero un pochino..non mi farebbe schifo! 

Marmotte che fanno le tane sul sentiero, o sentieri che nascono sulle tane delle marmotte? Arduo dilemma.. Loro fischiano ma io non gli rispondono: l'ultimo giorno invece, mi metterò a provare a dialogare con loro in marmottesco. 

Poi anche lemucche mi bloccano l'accesso al sentiero, ma quelle non possono rifugiarsi in tana, e devo farle scansare con dolcezza: son poi sempre bestie da quintali quelle..a me un po' di paura la stazza la fa! Traversone in vista della Forcella dla Roda, camosci che scappano sul ghiaione (decine e decine) e io che già sudo. 

La salita è la prima vera della giornata, e già si fa dar del lei. Ma alle 7e30 ci sono, e un nuovo spuntino è doveroso: ieri ho mangiato davvero poco, oggi non voglio fare questo possibile grave errore. Il freschino dell'ombra aiutato dal vento però invogliano a darsi una mossa. 

Indeciso se scendere o traversare, seguo il camoscio, su quella che in realtà è una variante: volevo evitare le varianti e fare la classica, ma trovo subito un triangolo e credo sia quella giusta! Invece no. Ma va bene, un bel tratto attrezzato per nulla banale, freddo e dove occorre anche arrampicare un pochino, mi conduce a Forcella Nives, dove un'altra valle mi appare agli occhi. Sono le 8. 

I prati di ieri hanno lasciato posto alla roccia, alla Dolomia, quella vera, che adesso pesto e vedo in lontananza: ma non troppo lontana, visto che presto la raggiungerò. Superpanorami qui, sopra la Vallunga dove già vedo l'invernale Perla Azzurra, gran salita di quest'inverno passato. Alle 9 sono già al Rifugio Puez: mentre alcuni partono per la loro prossima tappa, e io ne ho già fatta una. 

Sosta cibo, riempio l'acqua, e riparto anche io: un solitario col cane (anche lui con zainetto), che inizia a seguirmi. Amico ok che ho bisogno di compagnia, ma il tuo padrone è la. Ben presto raggiungo la Forcella de Ciampei, dopo aver superato una coppia che si fa anche lei un bel trekking, beati voi! 

Sull'Altopiano de Crespeina iniziano i paesaggi lunari, il sali scendi che fa riposare ma innervosisce perchè non si capisce se e quanto avanzi. Un bel lago, dove vorrei fare il bagno ma non posso, troppo presto! Alle 10 sono alla Forcella de Crespeina, la solitudine svanisce, le funivie del Passo Gardena hanno portato su gente, e ancora non so quanta. 

Uno sguardo al tracciato già percorso di oggi, e un panorama davvero particolare con quei due montarozzi di sabbia che paiono due vulcani trapiantati in dolomiti. 

Giù per un altra valle ma su ben presto verso il Passo Cir, dove guglie verso il cielo mi tornano a far venire la voglia di arrampicare: ERA ORA! Dai che si smuove qualcosa.. Mi divincolo in mezzo a un'altra città di sassi, in mezzo alla folla, e alle 11 sono a Passo Gardena: e che caz, adesso mi integro con bevande e panino! 

Finita la pausa, sospirone e si riparte: mi attende forse uno dei passaggi che più bramo, l'attraversamento del Gruppo del Sella, inside the Dolomites, inside me. Il sentiero del diavolo (666) intanto mi regala un bello strappetto, poi un semipiano dove scorro sotto paretoni dove dio solo sa quante vie corrono, e infine eccola, la Val Setus. 

Sassi e tanta ghiaia, che inizialmente prendo troppo  a destra, seguito da una comitiva che probabilmente non ha il mio stesso spirito di usare le mani. Poi ecco il sentiero, la salita ripida, su su! In vista dei cavi metallici, meglio non farmi superare, e in tutta fretta zaino di nuovo in spalla e salire! 

Ma sulla ferrata ci sono tante persone. Metto il casco (grazie Gianluca!) e sfruttando la ridondanza di cavi (in molti tratti ci sono 2-3 linee di salita parallele) supero tanti tirandomi su di braccia che mano Stallone (infatti alla fine avrò male ai muscoli superiori). Meno male alcuni li supero, cadono palloni di roccia! 

Si sbuca su un nuovo paesaggio lunare, ancora non sono sull'alto altopiano del Sella, ma già qui è davvero..galattico! 

Poco prima delle 13 sono al Rifugio Pisciadu: troppo presto! Così sono già due tappe affrontate oggi, ma la giornata è ancora lunga (anche se il cielo minaccia..). E qui c'è un lago da favola dove giuro che farei il bagno che si fermo la notte qua! 

Ma la mia ambizione di metterci pochi giorni a finire l'Alta Via 2 è tanta e..non posso sprecare le occasioni. Finita la pausa, riparto. Ciao lago..ci rivedremo un giorno.. 

E il viaggio dentro il Sella riparte, salendo e salendo, tra ghiaioni, rocce, tratti attrezzati, forcelle che come finestre regalano la vista oltre questi paretoni di roccia. La fatica si sente, bene! Quello che volevo. Quello che mi serve. 

Solo che mi pare di vagare a vuoto, destra, sinistra, perdo un po' la direzione della mia meta, e questo non fa bene alla testa. Ma evito l'errore di ieri, i cartelli c'erano, altri sentieri o bivi no, quindi va bene! E infatti va bene, solo che quando arrivo in alto e vedo dove sta Cima Boe (il Rifugio Boe è sotto)..vacca che giro! 

Ma che nuovo paesaggio lunare anche.. 

Il cielo minaccia, e non voglio minacce. Via verso una nuova meta, ammirando però tutt'intorno i siluri di roccia che emergono ovunque, e uno strano cerchio di sassi dove in tanti hanno aggiunto la loro decorazione: chissà dall'alto cosa si vede. 

Alle 14e45 sono al Rifugio Boe anche qui c'è posto. Mi faccio accomodare nello stanzone, e capisco che la gestrice litiga con due tizie che non si sono messe nei letti indicati, maledette, che così a me resta il posto buio! Sciacquata in bagno, oggi non si può fare di più, poi birra e panino subito.


Dopo provo a fare yoga, ma oggi non riesce: la roccia forse è troppo dura rispetto al prato, e le nuvole che offuscano il sole rendono l'ambiente più..fresco! A cena mi ritrovo al tavolo con una coppia di Fano: lei amante della montagna e lui del mare, i casi della vita! Rispetto a ieri sera le chiacchiere sono maggiori, si vede che la solitudine inizia a pesarmi anche a me. Che fai che non fai, ma come mai così di corsa, quando sentono i motivi (senza dilungarmi troppo), capiscono. Passiamo a chiacchiere frivole, e poi a letto! Dopo il grappino..

23.57km, 9h, 1660m D+, 1071m D- (dislivelli ricavati dalla guida di Paolo Cervigni).

Qui altre foto.

Qui video.

Qui la guida del Buon Paolo Cervigni, ottima, contiene già le immagini delle mappe, così si può fare a meno delle cartine.

Link alla pagina generale.

Nessun commento:

Posta un commento