lunedì 15 agosto 2016

Alta Via 2 delle Dolomiti: giorno 3, Rifugio Boe - Passo Valles

Urca che giornata oggi! Ma siccome in due giorni ho fatto solo 1/4 dei km (nonostante abbia affrontato più di 4 tappe), ho paura che la sto prendendo lunga. Oggi si macina! 

Per la colazione devo aspettare che il gestore Lodovico si svegli, ma almeno alle 6e10 riesco a partire con qualcosa di caldo nello stomaco. Il temporale di stanotte ha lasciato qualche nube in cielo, ma poca roba, e l'alba è di nuovo spettacolare. Ma meglio non far freddo, che il freschino si sente: potrei vestirmi, ma poi? Mi spoglio tra mezzora? Naaa. 

E si infuocano Catinaccio e Sassolungo. 

Ben presto arrivo a Forcella Pordoi, e un nuovo paesaggio si apre davanti ai miei occhi: pratoni prossimi, ma Marmolada poco più in la. Scendo veloce per il ghiaione che ricordavo più "sciabile", voltandomi ad osservare la bastionata rocciosa dove corrono un sacco di vie. 

Alle 7e20 sono già a Passo Pordoi, non mi fermo nemmeno e risalgo scaldato dal sole su un nuovo sentiero, ma sulla stessa alta via. E al prossimo colle, altre vedute e altre valli da attraversare, che scorpacciata! 

Dalla baita Fedarola parte il traversone per prati, per fortuna all'ombra, del Pian del Val: vista panoramica continua su Marmolada e Gran Vernel, che come montagna mi stuzzica un casino, ma quanto è severa! Alle 8 Sono già al Rifugio Viel dal Plan, e mentre la gente si prepara a partire, io ho già fatto un bel pezzo di strada. 

Di nuovo per pratoni ripidi, verdi, coi tubi che provocano le valanghe che mi guardano, proseguo ma in salita! Quando diavolo si scende?! Ecco finalmente il bivio che indica il Lago Fedaia laggiu, solo che su ho un gregge di pecore che mi bombarda di sassaiole (ancora nulla rispetto al penultimo giorno però!). 

La discesa si fa ripida, e te credo, ce ne è da perdere di quota! Una coppia si sbaciucchia vista Marmolada, beati voi! Ultimo tratto super ripido e alle 9 sono al Lago Fedaia(Rifugio Castiglioni), con già la voglia di farci il bagno dentro. Ed ecco uno dei primi ostacoli; lo scarpone destro inizia a cedere, la suola si stacca: resisti!!! 

Da qua parte la parte più noiosa di tutta l'Alta Via 2: un mare di asfalto. Si costeggia il Lago Fedaia sul lato non trafficato, ma poi tocca scendere per la strada.. O prendo un bus? NO, only by fair means! E invece finito il lago, prendo la pista, giù diretta, a tratti ripida, comunque lunga e noiosa, ma meglio del bitume! 

Alle 10e45 sono a Malga Ciapela (il paese) dove mi fermo due belle fette di torta e per cercare la colla per lo scarpone.. Riparto per asfalto, pieno d'acqua alla fontana prima del campeggio, e poi una delle salite che ricorderò come la più faticosa: la strada forestale di tornanti. Il 610: che sudata! Anche perchè l'ho salito a manetta! 

Dopo il bivio col Rifugio Failer, almeno un po spiana e trovo pure meno folla. Quando devo abbandonare la strada per prendere il sentiero che sale alla Forca Rossa, mi prendo una bella pausa. Acqua, cibo, polase. Perchè la giornata di oggi è stat lunga, e continuerà lunga. 

La tranquillità regna in questa valle, in questo sentiero che parte dolce tra gli alberi, ma poi lascia posto a serpentine ripide su roccia: testa bassa. Ma non troppo, perchè il panorama da ammirare c'è, i Fop che mi fanno sognare di vie di roccia strane. 

Alle 13e15 finalmente sono alla Forca Rossa, poso lo zaino per fare qualche foto da quel promontorio, e mi pare di volare senza questa zavorra! Le Pale di San martino si mostrano belle ma già ombrose. Un gruppo di persone mi attacca discorso, "scusa se mi dilungo a parlare, ho capito che hai fretta di proseguire!" ma le rispondo "no no tranquilla, con tutta questa solitudine fare due chiacchiere con qualcuno che non sia me stesso, fa piacere!". 

Pratoni intervallati da fioriture di pietra, di nuovo il timore di aver sbagliato sentiero, e invece è corretto. Un'improbabile motocicletta che scende per i grippi, cime lontane e gambe stanche. 

Alle 14e15 arrivo a Fuchiade, nel caos e la bolgia della "civiltà", non mi fermo nemmeno se non per fare il pieno d'acqua. La discesa al Passo di San Pellegrino sembrava corta, e invece no! Passo il Rifugio Miralago, posto tappa, deciso ad arrivare fino al Passo Valles oggi! 

La nuova pista in costruzione ha interrotto il sentiero dell'alta via, solo che potevano dirmelo prima: tra l'esser andati dove parte e tornare indietro sui miei passi a prendere la variante (una pista) perdo 20minuti, e con questo cielo minaccioso sono preziosi! 

Su di fretta per la pista, qualche goccia mi spaventa, accellero, e finalmente mi ritrovo a danzare sulle pietre stile Translagorai. Cartelli scarsi, segni lontani che se ci fosse nebbia mi sarei già perso, pedalare! Si scappa da un temporale che sembra imminente, e non voglio prenderlo, ma nemmeno tornare indietro. 

Ultimo passo della giornata e si scende per forestale intervallata da scorciatoie, dove cerco pure di correre per superare possibili pretendenti a un letto non prenotato al Rifugio Passo Ra Valles. Inutile, alle 16e30 ci arrivo e mi dicono che sono pieni. 

Cerco di elemosinare almeno un tetto, e per fortuna me lo concedono. Birra e panino doverosi, col San Bernardo che mi russa a fianco. Niente yoga oggi, e solo una lavatina in bagno con le salviette. Sistemo un po' le mie cose: in tre giorni ho fatto fuori tre cartine, avanti! 

Un po' di chiacchiere con varie persone: gente che sta affrontando l'Alta Via ma con più calma. Però due parole in tutta questa solitudine fanno piacere, sono l'unico a esser in solitaria. Una bella cena (per un po' di tempo, basta canederli) e poi a letto nel mio sacco a pelo, che per fortuna mi sono portato! immancabile, alle 21 un bel temporale.

39.75km, 10h30min, 2055m D+, 2676m D- (dislivelli ricavati dalla guida di Paolo Cervigni).

Qui altre foto.

Qui la guida del Buon Paolo Cervigni, ottima, contiene già le immagini delle mappe, così si può fare a meno delle cartine.

Link alla pagina generale.

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