Una giornata
senza pretese, tranquilla, che deve conciliare il poco tempo a disposizione, il
bisogno di preservare il fisico per domani, la possibilità di temporali: la palestra
di Tessari fa al caso nostro! Magari andiamo a esplorare qualche zona meno
conosciuta, che se no non ci andremo mai a mettere il naso.
Dopo una colazione
in cui mi sfugge la situazione di mano (mi sfuggono le portate di mano), arriviamo
al parcheggio in un insolito clima semidesertico per l'andazzo che ha preso
questa zona. Ma forse perchè le previsioni meteo che ho visto non sono molto
corrette. Nuvoloso, quasi fresco. Va beh, meglio dai, il sole cocente avrà il
tempo di arrivare, e in seguito il temporale.
Diretti
verso la zona delle vie greche alla Roda del Canal: spinti da non si sa quale ottimismo ci lanciamo su Epanagoghe,
che su L1 ha del VI con l'indicazione "necessaria buona tecnica dell'uso
dei piedi": e chi ce l'ha?! Parto io, mentre alla base dei temibili
trilobiti turbano la tranquillità di Stefania. Si parte su placca bagnata che
per cercare l'asciutto c'è da fare i numeri da circo, e poi quella placconata
iperspittata.
Meno male
iperspittata! Si lotta con la placca! Perchè io i piedi non so proprio dove metterli, di farmi il
minimo graffio oggi (sapendo cosa mi aspetta domani) non ci penso nemmeno, e
quindi parte l'azzerata selvaggia e buonanotte. Poi le cose van meglio, si
salta la S1 ufficiale che oggi non abbiamo tempo per fare 8 soste.
Arriva la
Ste, se ne riparte velocemente: la roccia è tendenzialmente buona e la via è
ben protetta. Il sole inizia a dare un po' da fare, ma non lamentiamoci del
brodo grasso! Sale sopra di me, traversa e non la vedo più, salta la vera S3, e
rieccola apparire sulla placconata che passa vicino allo strapiombino.
Mi tocca il
tiraccio della giornata, della facile arrampicata su roccia rotta, al termine
del quale mi tocca mettere un friend orizzontale per mantenere un minimo di
direzionalità mentre cammino nel boschetto per arrivare a far sosta alla base
della parete successiva, quella della falesia.
Studiando
dove non andare, cioè tutto a sinistra verso quel V+, la mia compagna di
cordata sale agile e scattante sopra di me, prosegue sul facile (quello che una
volta che raggiungerò io mi parrà un mare di roccia con onde di calcare
tagliente, commovente) e poi si ferma alla base dell'ultimo salto perchè "la corda tirava troppo, mi son
pure fatta venire un crampo a recuperare i tuoi 100kg!".
Ultimo
saltino, pochi metri, e sopra c'è lo spiazzo dove ci svacchiamo accaldati. E
mentre io faccio su come al solito entrambe le corde, c'è chi si sollazza al
sole.. Ma non c'è tempo da perdere! Abbiamo poco tempo e la voglia di fare
un'altra via. Giù, e.."Ste, facciamo il Cappuccio del Fungo?" "E
va bene, me la meni da un mese!".
Alla base
della parete si trova la caratteristica radice-pianta. Vogliamo chiudere la via
presto, magari in 3 tiri, così almeno tocca a me lo scudo finale, quello per
cui la meno dall'altra volta. Parto lanciato, queste viette sono sempre divertenti, facilmente
proteggibili e magari con qualche sorpresa venatoria: ghiri e vipere. Ma non
oggi..
Sopra di me
scorgo una cordata, ma io continuo, sfruttiamoli questi 60m di corda! A un
tratto non viene più, cavoli ho saltato una delle soste ufficiali 8m fa.. Toh,
un alberello, una clessidra e un posticino per un nut: ecco fatto! Recupero
Stefania che mi dice che era già partita in conserva..azz.
Finisce la
corda, smonto tutto, ma forse è arrivata in sosta. Cavolo, addio scudo, mi ha
fregato! Piove, salire svelto! Divertente l'aderenza sulla placca dello scudo
umido, alè! Fuori entrambi, la pioggia pare calmata un po', ma corriamo sotto
un mini albero per far su le canne e filare giù!
Due viette
plaisir per una giornata spensierata. Saliti a sinistra, scesi verso destra,
risaliti a destra e scesi a sinistra: un 8! Sarà più duro trovare un po' di
cibo, mannaggia alle comitive del santuario che fanno finire i panini al bar, e
alla sagra dell'asparago che finisce il riso!
Beh ora vai
tu! Anche perchè verso nord la situazione meteo sembra molto bagnata, e pare
avvicinarsi. Sale lei, intersecandosi con una cordata da tre che si è legata
con due intere e i componenti in serie invece che a V rovesciata, occupando
quindi il doppio dello spazio.. vabbeh. Ormai non la vedo più, e invece qualche
goccia la vedo sulla roccia.
Qui altre
foto.
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