Questo era il testo preparato a esser pubblicato il martedì sera. Poi è successo il terremoto, ben vicino. Ora, dopo aver raccolto tutti i vetri e i cocci, aver iniziato a riordianre, trovo il tempo per. Ovviamente, nessun tempo (e voglia) per la rilettura, scusate.
E rieccoci qui, per la terza volta.
Bella corsa di casa,
organizzata dal mio CAI sul mio Appennino. Corsa alla dodicesima
edizione, ben frequentata e che si vede che piace, ma che non si
potrebbe certo fare se non ci fossero decine e decine di volontari a
tracciare, preparare, controllare il percorso.
Sono le 7e45 di domenica mattina, e con
Filippo parcheggio l’auto nei pressi della partenza. Ieri sera
avevo detto “domani o muoio o risorgo” visto il lieve e crescente
malessere che si annidava nella mia testa, nel naso e nella gola: ma
tanto, fermo non ci sto, non riesco a starci! E stamattina al mio
risveglio non stavo certo in forma.. Tra il giro in mtb di ieri (che
in realtà non mi sento nemmeno pesare troppo, per ora) e la mia
salute, non sono certo una rosa, e se lo fossi, sarei una rosa
appassita.. Tra l’altro, l’anno scorso tra me e me dissi “bada
bene, la prossima volta falla bene, il sabato riposa e ti tieni per
domenica”: direi aver rispettato la promessa che feci a me
stesso..io fermo non riesco a stare! Beh, d’altronde non mi sono
nemmeno allenato per la corsa in salita..
Temendo il freddo (temperatura prevista
a 1400m alle 11, 8°C) mi porto dietro di tutto, ma alla fine pur in
braghe corte e (doppia) maniche corte patirò caldo, e va beh. Si
ciozza un po’, ci si veste, e alla fine siam pronti sulla griglia
di partenza..ma al rifugio. Quest’anno puntavo a farla bene (a
differenza delle scorse edizioni che volevo solo divertirmi e
arrivare) e perciò volevo scaldarmi bene e partire tra le prime
file, per non rimanere imbottigliato nella salita allo Spigolino.
Ma alla fine non ce la faccio a
ignorare la mia prima legge, ovvero “divertirsi innanzi tutto”,
perciò dimentico presto la prestazione. Non mi scaldo abbastanza per
continuare a fare chiacchiere, spingo troppo spinto dall’euforia
nel primo tratto, mi perdo a contemplare il paesaggio quando si esce
dal bosco. Mi diverto.
La salita allo Spigolino, che da il
nome alla manifestazione (sullo Spigolino si sbuffa come dei tori), è
sempre lei, una bella sudata! Qui riesco a superare un po’ di gente
visto il passo veloce dei trekking, ma ormai sono rimasto un po’
troppo indietro. Alla fine della salita abbozzo una linguaccia al
fotografo, che però deve essere uscita più come una lingua fuori a
mo’ di cane visto che il tizio mi risponde “rende bene l’idea
della salita!”.
E ora inizia il sali scendi, in cui in
discesa si stacca il cervello e ci si fa prendere dalla pendenza,
nella salita ci si ricollega un attimo per riprendere il ritmo. Al
ristoro chiedo una birra, ma non ce l’hanno, quindi inutile
fermarsi! Ma ho la mia in auto che aspetta..questo sì che mi motiva
ad andare avanti!
Che giornata, sole splendido, nessuna
nube, un po’ di foschia sulla pianura, ma è normale. Temperatura
ottima, vento leggero. Altro che ieri!
E si arriva alla discesona finale.
Prima di rientrare nel bosco, in traverso scivolo, e ciò mi smorza
il ritmo, ma mi tira fuori un sorriso di autoironia. Poi “hop hop
gadget braccia”: si scende a crepa collo abbracciando i faggi ai
lati del sentiero, terreno sdrucciolevole e umidiccio. Va bene così,
o meglio, “finchè non cado va bene così!”
Ultimi 2km in falso piano, che mi
ricordavo essere falso perché in leggera salita e invece è in
leggera discesa. Tiro un po’, ma tanto non c’è nessuno da
superare, se non me stesso. Ma arriverò lo stesso peggiorando la
mia performance del’anno passato. Va beh, mi son divertito, che me
frega!
Filippo e Bompa sono invece già
arrivati, ma me lo aspettavo! Uno ben allenato, uno senza testa.. Ma
l’arrivo è il momento desiderato non solo per la fine delle
fatiche (che mi verrebbe quasi da dire che sia un peccato, perché
vuol dire che il divertimento è finito), ma per le torte! Perché
oltre che lungo il tracciato, l’assistenza è tanta anche nel
rifocillamento dei tori che giungono alla mangiatoia. Ma prima meglio
darsi una lavata e cambiarsi. Già durante la corsa sentivo il mal di
testa aumentare, adesso rischio che se prendo freddo visto quanto
sono sudato, torno all’ospedale come 11 anni fa!
Corro giù a prendere la roba da
cambiarmi in auto. Già corro, che nervoso. Ne avrei ancora di
energie, ma durante la gara non le sentivo. Non c’è niente da
fare, non ce la faccio a spremermi, il mio corpo fa troppo la formica
e poco la cicala. Va beh, mi son divertito, che me frega.
Slavazzata nella fontana (fortuna che
al ristorante alle mie spalle non c’è nessuno) e via giù di nuovo
a prendere le birre in auto. Gran abbuffata di torte (beh, neanche
troppo a dir la verità) e si apre il ciozzamento post gara, che
continuerà fino alla premiazione e sorteggio a premi, con sottofondo
di commenti tra me, Filippo e Bompa, per quattro risate tra amici. E
intanto la testa rimbomba.
“o muoio o risorgo”, beh non sono
risorto. In auto mi sento piuttosto da bestia, chissà se ho la
febbre, chissà se non ce l’avevo già stamattina prima della gara.
Poco importa.
Per finire, doveroso ringraziamento a
tutte le persone che spendendo il loro tempo libero e le loro energie
per permettere la realizzazione di tutto ciò. Perché ok le
istituzioni che autorizzano e rilasciano permessi, ok gli sponsor che
lasciano il grano (in cambio poi di pubblicità), ma senza braccia
una mente non fa niente.
Foto in attesa di pubblicazione, il terremoto di certo allungherà i tempi.
Qui classifiche ufficiali.