mercoledì 5 agosto 2015

Vacanza Dolomitica 2015, VD2015: prologo ed epilogo

L'anno scorso rinunciammo amaramente ai sogni di gloria sopra la linea dei 4000mslm: il meteo era di traverso, e ogni giorno i meteorologi annunciavano che "tra due giorni arriva l'alta pressione", ma quei due giorni scivolavano sempre nel futuro. Pace, riuscimmo a salire 6 vie dolomitiche tra Val di Fassa e Ampezzano, ma sempre col pepe al culo per l'incombenza del temporale o della pioggia pomeridiana (presa pure neve il 16/08 a 2400m). Non arrivammo a salire 50 tiri di corda, e passammo 5 giorni di assoluta lontananza dalla roccia (viaggi, rafting, giretti vari).
Quest'anno viste le difficoltà (forse meglio chiamarle tragedie) climatiche, non ci pensiamo nemmeno ai ghiacciai: troppo caldo, troppi pericoli oggettivi alti, e quel "devo far roccia" che pende come spada di Damocle sulla capoccia. D'altronde anche Riccardo è perentorio con un "andiamo ad arrampicare". Non mi dispiace, o meglio, mi dispiace, la mia prima scelta sarebbe sempre alta quota e/o neve e ghiaccio, ma la roccia gradisco. E poi quante risate si faranno..
Il meteo quest'anno è meglio dello scorso, anche se fin da subito ci fa disperare: annunciamo belle giornate, e poi alle 10 di mattina le nuvole fanno già capolino in cielo. Vie lunghe e ingaggiose vanno tenute in considerazioni poche volte, altre meglio mettersi su qualcosa che conceda ritirata sicura o comunque corta.
Secondo i calcoli, tenendo conto della discesa anticipata dalla Torre Fosca, della ritirata dalla Cipriani, dei dei tiri fatti un po' diversi da certe relazioni, riusciamo a salire 9 vie, oltre 2000m di dislivello, quasi 2500 di sviluppo, 74 tiri, quasi 45 ore di arrampicata (solo salita). Insomma non male alla fine. Per non considerare il non affollamento! Solo una cordata sulla stessa via (Torre Fosca) e una cordata sulla stessa discesa (Torre Demetz, e per fortuna).
Camping Soal base d'appoggio per tutta la vacanza (camping dove fa base anche il mitico Tom Ballard). Eletta Playmate della vacanza, il Sassolungo, nel cui massiccio abbiamo salito (quasi) tre vie, e alla cui base abbiamo sognato la nordest. Montagna che abbiamo visto quasi tutti i giorni, e che avevo visitato solo di rado (Spigolo del Pollice, Mistica), ma che scopro meritare davvero.

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